Ternana, Furlan: “Abbiamo imparato a sacrificarci per il compagno”

Tra le tante note positive della stagione della Ternana c’è sicuramente Federico Furlan. L’esterno offensivo sta disputando la sua migliore annata in rossoverde.

“La mia è una stagione altamente positiva, merito anche della squadra, del gruppo, Quest’anno abbiamo imparato a sacrificarci ognuno per l’altro. In questo modo ci si sacrifica volentieri. Inoltre, sono migliorato molto nella fase difensiva. Oggi saper fare entrambe le fasi nel calcio moderno è molto importante. Inoltre st trovando continuità dopo due anni nei quali ho giocato a spezzoni senza riuscire ad esprimermi al massimo. Adesso ho pure acquisito una condizione fisica che mi consente di giocare due o tre partite di fila, comprese le infrasettimanali”.

A parlare è proprio Federico Furlan che lunedì è stato ospite del LIVE di Ternana Time.

“Quest’anno il mister mi ha agevolato mettendomi nel mio ruolo naturale. Non aveva senso andare via in estate. Sono legato a questa città e spero di restarci ancora a lungo. Stiamo facendo qualcosa d’importante e vorrei continuare a farlo”.

Ma sono 6 gol o 7 i gol che hai segnato?
“6, l’altro lo do volentieri ad Anthony Partipilo che sta lottando per la classifica marcatori anche se, quella rete era mia. Dopo la partita l’ha detto a tutti che non l’ha toccata. Va bé dai, lui e Falletti stanno lottando per la classifica marcatori e spero che almeno uno di loro la vinca. Magari anche con il mio gol”.

È la tua migliore stagione realizzativa. Ne hai segnati 6 il tuo primo anno alla Ternana con Breda…
“Mi sto trovando molto bene, l’importante è continuare così. Quest’anno grazie anche all’entusiasmo è diventato tutto più facile. Prima andavamo a prendere la squadra avversaria nella sua area. Una stagione del genere ti porta a segnare di più. Spero di continuare così”.

Hai detto “andavamo” ora avete cambiato…
“Il girone di ritorno è un altro campionato. Le squadre lottano di più anche perché la paura di retrocedere è tanta. Il calcio che esprimevi prima adesso fai fatica a metterlo in campo”.

Voi il secondo campionato lo avete iniziato con un bel vantaggio.
“Noi lottiamo sempre per vincere, magari le partite non sono facili come prima da vincere”.

Eppure, nonostante il cambio tra girone d’andata e ritorno, la Ternana ha segnato complessivamente 72 gol…
“Sono due diverse strategie di vedere il calcio. Una è andare a prendere gli avversari nella loro area, l’altra è aspettarli nella nostra metà campo. E sono giuste entrambe perché ci da la possibilità di interpretare la partita in maniera diversa nel corso dei 90 minuti”.

Cosa vi ha dato in più sul piano umano/mentale il nuovo allenatore?
“Sul piano motivazionale Lucarelli ci ha dato tantissimo. Prima sapevamo che la partita l’avrebbe cambiata uno di noi, adesso entriamo in campo sapendo che possiamo cambiarla tutti insieme”.

Di solito si dice che i calciatori quando diventano genitori acquisiscono maturità…
“Mia figlia Allegra mi ha trasmesso serenità, positività. Mi fa vedere le cose con occhi diversi. Ah mi fa pure dormire”.

Lucarelli quando è arrivato ha detto che la Ternana avrebbe giocato con esterni alti e che sarebbero arrivati molti gol. Questa cosa ti ha caricato?
“Il modo di giocare del Catania dell’anno scorso mi piaceva molto. Sono stato molto felice dell’arrivo del mister ed è stato uno dei motivi che mi hanno spinto a restare dopo due stagioni non positive. Ci siamo parlati pure al termine della gara dei playoff quando mi ha detto che mi stimava molto. Qualcosa di simile me lo disse Mimmo Toscano, che mi ha portato a Terni, dopo che ci eravamo incrociati l’anno prima quando lui era a Novara e io a Bassano”.

Il percorso di sabbia che avete vicino all’antistadio, aiuta?
“Ogni preparatore atletico ha le sue strategie. La sabbia ti da molta forza però può rallentarti all’inizio. Siamo stati bravi a partire subito forte e non abbiamo patito la pesantezza sulle gambe che la sabbia può darti”.

Ti trovi meglio a destra o a sinistra?
“A sinistra perché sono molto più imprevedibile. Posso andare sul fondo e crossare oppure rientrare e usare il mio piede forte.

Qual è stata la tua partita migliore e la tua annata migliore?
“La partita migliore sicuramente quella contro la Viterbese perché abbiamo vinto su un campo non facile, contro una squadra con caratteristiche perfette per quel terreno di gioco e noi che, tra l’altro ci sfavorisce a noi che siamo particolarmente tecnici. L’annata migliore? Oltre questa, la prima con Ternana in B e quella con il Bassano”.

Il gol che ricordi con più piacere?
“La doppietta contro il Latina. Mi pare che avessimo perso il derby la partita prima e poi il mercoledì dopo vincemmo a Latina. Quest’anno è stato bello e pesante quello di Bari mentre solo pesante quello di Teramo. In quella partita c’è stata una reazione da grande squadra”.

Quest’anno ti sei tolto qualche soddisfazione anche da palla inattiva…
“Mi piace molto tirare le punizioni, soprattutto nella zona centrale. Quest’anno abbiamo Cesar e Carlo per cui ce le dividiamo per zona, ovviamente. Non vado a calciare una punizione laterale, magari sulla sinistra dove c’è Carlo che può metterla meglio. Cesar non ha il mio calcio, lui è forte su quelle laterali. Anche Vantaggiato calcia bene da posizione centrale”.

Dopo il calcio giocato cosa vorresti fare?
“Voglio diventare direttore sportivo. Mi ha sempre stuzzicato. Sono stato sempre affascinato dalle trattative, dal mercato”.

Hai fatto le giovanili con il Milan, hai qualche rimpianto per non aver mai giocato in A?
“Ho giocato fino alla Primavera e mi allenavo in prima squadra. Però non rimpiango il mio percorso che è iniziato dalla vecchia C2. È chiaro che sogno ancora di giocare in A. Magari ci riuscirò con la maglia della Ternana”.

Quanto hanno significato le vittorie di Bari ed Avellino?
“Le partite che hanno avuto un significato importante sono state quelle di Vibo Valentia e Viterbo. Una squadra che vuole vincere il campionato deve battere le formazioni non del suo livello tecnico ma che mettono in campo tanta aggressività. E se riesci a batterle vuol dire che puoi lottare fino alla fine. Le sfide contro le squadre di pari qualità si preparano da sole”.

Come obiettivo supplementare alla promozione in B, vi ponete di conservare l’imbattibilità del Liberati oppure evitare la seconda sconfitta?
“Noi andiamo in campo sempre per vincere le partite. Anche il pareggio lo vediamo ogni tanto come una sconfitta sebbene non dovremmo. Ad ogni modo prima di tutto dobbiamo pensare di chiudere la pratica”.

A Potenza con quale spirito andate?
“Sarà una partita difficile. Loro sono una squadra in salute, giocare in quel campo non sarà facile. E’ un sintetico molto basso, la palla viaggia velocemente, non è nemmeno grande quindi si faticherà a giocare sulle corsie esterne. Sappiamo che ci aspetta una battaglia contro una squadra in salute, che viene da risultati importanti: uno su tutti la vittoria sul Bari”.

Il presidente del Potenza ha detto: “adesso tutto cuore”.
“Loro avranno tante motivazioni. Sono nelle zone basse della classifica. Gli servono punti per salvarsi il prima possibile. Giocare contro la prima in classifica li porterà ad uno sforzo maggiore. Tutte le squadre che giocano contro di noi la partita dopo perdono quasi sistematicamente perché, per affrontarci mettono in campo tutte le energie fisiche e mentali”.

Ti troverai ad affrontare Zampa come mezzala e poi Coccia…
“Con Enrico ci ho giocato qui a Terni. È un incontrista che sa anche impostare perché ricordo che faceva pure il regista. Tende ad aiutare molto i compagni nei raddoppi. Coccia è un buon giocatore. In fase di spinta è tosto ed ha un grande passo”.

È vero che ti voleva fortemente il Padova?
“L’anno scorso ad agosto ero molto vicino al Padova mentre a gennaio stavo andando al Vicenza poi però il Presidente mi ha prolungato il contratto”.

Come obiettivo in questo anno solare ti poni le 150 presenze in rossoverde visto che hai superato le 130?
“Lo spero, anzi vorrei farne anche di più. Vorrebbe dire aver fatto bene”.

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