Ultim’ora Juventus: “deve andare allo psicologo” | Altrimenti non può continuare a giocare: situazione grave

Igor Tudor, allenatore Juventus, deve far fronte ad alcuni grattacapi che provengono dallo spogliatoio/LAPRESSE-ternanatime.com
Situazione delicata e particolare che sta coinvolgendo il club bianconero, ma in particolar modo un elemento rilevante della rosa.
Nel mondo del calcio, non solo quello moderno, ma anche in generale quello di fine anni ’90 e inizio anni Duemila, ci sono stati diversi casi di calciatori con enormi potenzialità tecniche e con una carriera molto importante davanti, che hanno dovuto invece fare i conti con problemi di natura psicologica e quindi dei mostri che li hanno accompagnati durante tutta la carriera e per buona parte di essa.
C’è chi, come per esempio il tedesco Deisler e il brasiliano Adriano, nonostante le possibilità di una carriera potenzialmente fenomenale, non è riuscito a vincere questi demoni ed ha pian piano perso fiducia, convinzioni e voglia, ritirandosi molto presto o finendo per giocare in campi di periferia per una pressione che non si riusciva a reggere.
C’è chi, invece, come ad esempio Gianluigi Buffon, ha parlato a fine carriera di una depressione latente che lo ha assalito quando giocava, ma che in qualche modo è riuscito a vincere. Il portierone azzurro, ora investito di un ruolo importante in Nazionale, ha fatto la storia della Juventus. Proprio quello stesso club che, ora, al suo interno vede la presenza di un calciatore della rosa che pare destinato a partire, ma che proprio dal punto di vista mentale non ha fatto quello scatto che tutti si aspettavano.
Nel Mondiale per Club in corso di svolgimento negli Stati Uniti, così come negli ultimi campionati e nelle ultime stagioni, Massimiliano Allegri, prima, e Thiago Motta, con Igor Tudor, dopo, hanno dovuto fare i conti con l’elemento più pagato della rosa, sia a livello di cartellino che di ingaggio, con delle potenzialità pazzesche, ma dal carattere fragile e spesso nocivo per gli equilibri della squadra.
Juve, Vlahovic è sempre più un caso
Parliamo ovviamente di Dusan Vlahovic, ormai lontano dal progetto Juventus, con un contratto che scadrà tra circa un anno, ma sempre più ingombrante all’interno della squadra e dello spogliatoio. Già nelle scorse stagioni, sia in campionato che in Champions, gli allenatori di turno non hanno potuto fare a meno di notare i suoi atteggiamenti poco professionali, con lamentele con i compagni quando non gli arrivavano i palloni e musi lunghi dopo sostituzioni o panchine.
Vlahovic, inoltre, si è anche spesso incupito durante le gare stesse per un gol sbagliato o una scelta tecnica non giusta e questo lo ha portato spesso a rovinare le sue prestazioni per tutto il resto del match. Atteggiamenti fuori luogo e sempre un po’ troppo sopra le righe che denotano una mancanza di mentalità vincente e da professionista vero e proprio. Cosa che da opinionisti e tifosi è stata notata anche durante l’ultimo Mondiale per Club.

L’ego di Vlahovic, le accuse del web e di Ravanelli
Durante l’ultima partita, persa per 2-5 dalla Juventus contro il Manchester City, in cui Dusan ha anche segnato l’ultima rete del match, l’ex campione bianconero, Fabrizio Ravanelli, nel corso dello speciale Mediaset post gara, dedicato al Mondiale per Club, ha fatto notare come Vlahovic abbia rimproverato il suo compagno di squadra Kenan Yildiz più volte durante la gara. L’ex attaccante della Juve ha parlato di ego smisurato da parte del serbo.
Queste parole di Ravanelli hanno fatto ovviamente il giro del web e dei social e sono stati molti i tifosi bianconeri che le hanno commentate, soprattutto su X, dando ragione al loro ex idolo e prendendosela con Vlahovic che ormai pare aver rotto con tutto l’ambiente, juventini compresi. In molti lo hanno attaccato, consigliandogli uno psicologo per curare l’ego e aggiungendo che ormai non c’è più spazio per lui alla Juventus.