Grosso tradimento in Serie A: Lotito ha sabotato la trattativa | Elkann è rimasto col cerino in mano - Ternana Time

Grosso tradimento in Serie A: Lotito ha sabotato la trattativa | Elkann è rimasto col cerino in mano

Grosso tradimento in Serie A: Lotito ha sabotato la trattativa | Elkann è rimasto col cerino in mano

Claudio Lotito, Presidente Lazio, è sempre stato un osso duro nelle trattative di calciomercato/ANSA-ternanatime.com

Il Presidente della Lazio si conferma un osso durissimo in sede di calciomercato, ma soprattutto per le cessioni dei suoi gioielli.

Nel corso dell’ultimo ventennio i tifosi della Lazio hanno avuto un rapporto a dir poco conflittuale con il loro proprietario e presidente, Claudio Lotito. Il Patron biancoceleste è stato in grado di salvare la squadra dal fallimento, l’ha mantenuta in Serie A nei primi anni 2000 e poi ci ha sempre investito di tasca propria per contribuire a bilanci sani e a non ricoprire l’asset di debiti.

La Lazio, in effetti, in tutto questo tempo ha avuto una gestione patrimoniale, finanziaria ed economica pressoché perfetta, ma dal lato sportivo non si è mai voluto fare il passo più lungo della gamba e i tifosi biancocelesti hanno più volte rimproverato Lotito di non pensare alle vittorie sul campo, ma soltanto ai suoi conti personali.

Conti che, d’altronde, il patron laziale ha sempre saputo fare bene e in cui ha pochi eguali. Dimostrazione di ciò, non a caso, sono anche i tanti calciatori forti che sono passati dalla Lazio, magari acquistati a poco e poi rivenduti a cifre importanti per fare plusvalenze da capogiro. Negli anni questi obiettivi sono stati raggiunti anche grazie alla bravura di Igli Tare da direttore sportivo, ora passato al Milan, ma Lotito ha sempre fatto pagare a caro prezzo i suoi giocatori.

Ricordiamo tutti come se fosse ieri il suo: “Volere cammello, mostrare moneta”, detto pronunciato dal Presidente della Lazio in occasione di una trattativa per la cessione di un suo gioiello e la lunga diatriba con il Milan per l’affare Massimo Oddo che, nel gennaio 2007, portò l’allora terzino destro Campione del Mondo in rossonero per una cifra importante nonostante gli oltre trent’anni del calciatore.

La Juve era vicinissima a Keita Balde, il retroscena

Un altro retroscena che descrive la difficoltà che i presidenti e i dirigenti italiani hanno sempre avuto nel trattare con Claudio Lotito, è stato raccontato pochi giorni fa da Keita Balde, attaccante 30enne oggi al Monza, ma in passato scoperto giovanissimo dalla Lazio. Il senegalese arrivò 18enne in biancoceleste e diede il meglio di sé nel corso di quegli anni con Stefano Pioli, prima, e Simone Inzaghi, poi, in panchina.

Keita Balde, che negli ultimi tempi ha fatto parlare molto più di sé per la sua storia extraconiugale avuta con Wanda Nara ai tempi dell’Inter e per i tradimenti ripetuti nei confronti dell’attuale moglie, lasciò la Lazio per 30 milioni di euro nell’estate 2017 e fu acquistato dal Monaco che fece realizzare una plusvalenza da capogiro a Claudio Lotito.

Keita Balde
Keita Balde, qui con la maglia del Cagliari, ha raccontato un retroscena dei suoi anni laziali/LAPRESSE-ternanatime.com

Keita e la Juventus, ecco perchè saltò la trattativa

Proprio il Presidente della Lazio, d’altronde, fece saltare la trattativa con la Juventus che era molto vicina al calciatore. In un’intervista, riportata da Lalaziosiamonoi.it, ma rilasciata a El After, proprio Keita ha raccontato del suo mancato trasferimento in bianconero nel 2017. Queste le sue parole: “Ero d’accordo con la Juve, su tutto. Mancava solo il via libera della Lazio. La Juve aveva Pogba, Tevez, Morata e altri. Avevo concordato un contratto di cinque anni”.

Ancora Keita sulla trattativa: “Mi dicevo che se avessi lasciato la Lazio, sarebbe stato solo per andare alla Juventus. La Juve aveva provato di tutto. Ci abbiamo provato su tutti i fronti. Ma tra Juve e Lazio era una guerra, come tra Barcellona e Real Madrid. A un certo punto (2011), la Lazio ha venduto Stephan Lichtsteiner alla Juventus e la dirigenza ha poi detto che non avrebbe mai più venduto un giocatore alla Juve. Erano stufi che la Juve vincesse tutto e avesse i giocatori migliori”.