Ternana Femminile, grazie comunque!

Peccato! La Ternana ci ha provato a far sua la Coppa Italia. Ha lottato su ogni pallone, mostrando carattere e una voglia matta di far sua la Coppa. Una partita, tutto sommato, piuttosto equilibrata e a far la differenza è stata la freddezza nel trasformare il calcio di rigore da parte della Basso. Stavolta il miracolo di parare il tiro dagli 11 metri non è riuscito alla Sacco. E peccato che il tiro dagli 11 metri non sia stato sfruttato dalle rossoverdi perché il pallone calciato dalla Copia è finito sulla traversa della porta delle ragazze venete.

La squadra di Schenardi dopo il pareggio sfumato ha avuto un calo psicologico ma è tornata a credere nella possibilità di raggiungere il pari sul finire della partita ma la concretezza non è stata alleata della squadra rossoverde.

Peccato! Alle ragazze, però, non va rimproverato alcunché, anzi vanno elogiate perché hanno portato a termine una stagione in cui ne hanno passate di tutte i colori e anche in questa fase finale in cui si prospetta per molte di loro un’altra avventura in un’altra società non hanno mollato. Sì perchè dal prossimo anno la ternana sarà in serie B e si prospetta una rivoluzione tecnica. Loro, però, come dicevamo, non hanno mollato, anzi hanno rinserrato le fila, si sono motivate l’una con l’altra trovando stimoli e motivazioni particolari dietro anche la sollecitazione di Marco Schenardi ed hanno condotto un finale di stagione degno di nota e che avrebbe potuto avere un’altra conclusione.

Resta, però, la constatazione di aver dato tutto per la maglia che hanno indossato degnamente facendo apprezzare dall’esterno il loro spirito di sacrificio, la loro professionalità. E questo, coloro che hanno seguito le ragazze nella stagione, non lo dimenticherà e sarà sempre loro grati.

E, insieme alle ragazze, non va dimenticato il lavoro dei tecnici, Marco Migliorini che è stato sostituito in corso d’opera da Marco Schenardi che ha messo a disposizione della squadra tutto il suo sapere calcistico, da Silvano Sini, prezioso collaboratore, oltre al lavoro oscuro di Flaminia Lombardozzi, Andrea Firrincieli e Paolo Scriboni. E con loro tutto lo staff sanitario.

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