Lucarelli, gli auguri di Natale ma non solo……

Tutti a casa nella Ternana Calcio per trascorrere le festività natalizie e si riprenderà a lavorare dal 2 gennaio avendo, quindi, due settimane per preparare la partita del 15 contro l’Ascoli.

E’ stato Cristiano Lucarelli ad anticiparlo nel corso della conferenza stampa voluta dal mister rossoverde per porgere gli auguri per le festività ad operatori dell’informazione e ai tifosi, tutti.

Naturalmente nell’incontro delle 12 di questa mattina si è parlato anche di altro: della stagione, del calcio mercato che inizierà tra pochi giorni, delle necessità della Ternana di adeguare o meno l’organico alle difficoltà del campionato ed altri temi di attualità che riguardano i colori rossoverdi.

“Mi sembrava doveroso cogliere-ha affermato Lucarelli- questa opportunità di farci gli auguri ed estenderli a tutti i tifosi della Ternana di un sereno e buon Natale. Siamo abbastanza soddisfatti di quello che abbiamo fatto fino ad ora. Nella stagione si può far bene, si può far male, si può fare il nostro. Ed è quello che stiamo facendo con ampi margini di miglioramento ovviamente tutto questo è possibile se tutte le componenti vanno nella stessa direzione, tutte le componenti vanno nella stessa direzione, nel bene e nel male. Di sicuro sfrutteremo dal 2 per lavorare su quei difetti che fino ad ora hanno frenato il nostro cammino. La cosa più importante è fare gli auguri a tutti i tifosi, ringraziare tutti per l’appoggio”.

D’accordo con la decisione di rinviare?
“Si può essere d’accordo perché stiamo in un momento di massimo rischio. Secondo me ci può stare. A noi ci darà la possibilità di recuperare giocatori che non avremmo avuto a disposizione per la partita con l’Ascoli tipo Furlan, Celli, Martella, Paghera. Il fattore principale è la salute dei cittadini italiani. Inoltre potremo mettere in sesto altri che arrivano da un momento non ottimale”.

Bandecchi ha detto che sta diventando un grande allenatore. Lei si è definito stagista però…
“E continuo a dirlo. Il termine giornalistico è praticantato, nel mondo del lavoro siamo stati tutti principianti. Sono soddisfatto di quello che ho fatto. Ho volutamente cercato la gavetta perché non ho voluto mettermi addosso l’etichetta di quello che ha giocato in Champions e gli veniva data la grande chance subito. La mia avventura è iniziata così e la rivendico. Da calciatore nessuno mi ha regalato niente. Ringrazio il presidente ma io come la squadra abbiamo tanta strada da fare e ampi margini di miglioramento”.

Calciomercato, la Ternana interverrà sul mercato? Si aspetta rinforzi subito o con calma?
“Su questo siamo in sintonia con il diesse. Non crediamo molto al mercato di riparazione di gennaio. Quello che c’è in giro solitamente non è pronto e non ha giocato molto. Come mercato di riparazione intendiamo più recuperare e far crescere ciò che abbiamo nella nostra crescita. Per questo ripeto abbiamo grandi margini di miglioramento. Esempio di un nuovo arrivo: un mese per metterlo in condizione, dieci giorni per trovare casa, altri per trovare la scuola alla figlia e altrettanti per la palestra della moglie. Se faremo forse qualcosa in uscita se qualcuno ci verrà a chiedere di giocare di più. In entrata solo se ci saranno occasioni buone per ora oppure profili per portarci avanti sul futuro con sei mesi d’anticipo. Siamo tutti d’accordo che sul mercato di gennaio siamo un po’ scettici. Le squadre si fanno a giugno”.

Un rinforzo l’ha trovato, Pettinari…
“E’ sempre stato un rinforzo. La bravura dell’allenatore sta nell’essere scaltro a sfruttare il momento del giocatore. Soprattutto l’attaccante deve fare gol e deve giocare quando sta bene. Pettinari ora sta attraversando un bel momento di forma, altri no. Ci sta. In carriera non ho mai bocciato nessuno ma ho sempre cercato di coinvolgere tutti”.

Questione arbitro…
“Faccio fatica a pensare che ci sia un complotto contro la Ternana. Al tempo stesso dico che gli episodi contro e quelli a favore non si sono ancora compensati. Fino ad oggi non siamo stati fortunati. Se non credessi nella buona fede e nell’errore umano che faccio anche io. Ad esempio, domenica ho sbagliato l’approccio al primo tempo o il Perugia è stato talmente bravo ad annullare il nostro approccio. Tutti sbagliano, anche gli arbitri. In effetti siamo stati sfortunati”.

Momento più alto…
“Sono tre i momenti indelebili e sono: il gol di Marino contro il Bari, i primi venti minuti della partita con l’Avellino in casa decisivi per il salto di categoria e penso che in C andare in vantaggio dopo una manciata di secondi e continuare a macinare gioco senza togliere il piede dall’acceleratore e la SuperCoppa che è anche l’unico trofeo della Ternana. Queste sono le cose più belle. C’è poi una quarta cosa che a me inorgoglisce tanto: questa squadra non si arrende mai nemmeno in Serie B. Abbiamo pareggiato tre partite recuperando sempre lo svantaggio e vinto ad Alessandria. Questa squadra emoziona perché domenica, prima dell’episodio del rigore vedo i miei difensori centrali a venti metri dalla porta del Perugia in un derby che avevi rischiato di perdere per cercare di vincerlo vuol dire che dal punto di vista di mentalità abbiamo fatto tanto. Questa squadra ha quella mentalità che vorrei trasferire a tutto l’ambiente: le partite si giocano per vincere. La nostra è la squadra con meno attitudini per fare certi tipi di partite: non siamo fatti per difenderci, per fare le barricate. Noi siamo come i pirati, abbiamo bisogno di andare a conquistare”.

C’è qualcosa che non le è piaciuto?
“Credo che abbiamo grossi margini di miglioramento. Se riusciamo a limare errori individuali potremmo fare meglio. Se togliamo questi e gli errori di terzi avremmo sei punti in più circa. La cosa che mi ha fatto arrabbiare ma non tantissimo avverto tanta stima e affetto da parte di tutti ma ho la sensazione di non essere ascoltato fino in fondo nelle conferenze pre partita. Spesso parlo delle difficoltà che potremmo incontrare ma a volte nei giudizi non riscontro negli elementi che avevo allertato. Spesso si tiene poco conto del valore dell’avversario”.

Lo stop cambia qualcosa dal punto di vista del programma di lavoro?
“Per noi è meglio. Avremo più tempo per preparare la partita di Ascoli. Poi tour de force a febbraio? Ormai siamo abituati”.

Lacrima con i cuori rossoblù sul suo profilo Instagram per commentare il fallimento del Catania…
“Ci sono passato anche con il Livorno. Un pensiero ai tifosi e alla città di Catania. Poco tempo fa hanno avuto anche l’alluvione. I catanesi sono gente forte e supereranno anche questa avversità”.

Un record è caduto subito…
“Bisogna fare i complimenti a Tesser e al Modena perché è un record importante. Non eravamo soli, eravamo in tre a 11. Lo abbiamo interrotto sotto Natale con la Turris. Record battuto quindi chapeau”.

Per il futuro cosa si aspetta?
“Mi aspetto una maggiore percezione del pericolo nel momento in cui impostiamo il gioco. A volte ci intestardiamo per andare per vie centrali quando invece il nostro gioco è impostato per andare in ampiezza. La posizione di Falletti aperto a sinistra può agevolare. Lui attira la palla, i compagni gliela danno volentieri. Spesso troviamo squadre con il rombo in mezzo e ci crea problemi per fargli arrivare la palla. Abbiamo preso troppi gol per palla persa in mezzo al campo. Lì una maggiore percezione del pericolo”.

E’ ipotizzabile iniziare il 2022 con il 4-3-2-1?
“E’ una soluzione? Se diventerà primaria o resterà secondaria dipenderà dai calciatori e dalle loro prestazioni. Ci piacerebbe giocare con Falletti e Partipilo larghi e Pettinari e Donnarumma in mezzo. Quando incontri squadre con il rombo a centrocampo. Noi non abbiamo un attaccante strutturato al quale puoi lanciare la palla. Quando incontri squadre che aggrediscono altissime o rischi la giocata palla a terra o vai sul centravanti, opzione quest’ultima che non abbiamo. Ecco allora che la palla laterale a Furlan, Falletti, Partipilo, Capone o Koutsoupias che potrebbe giocare alla Perrotta. Questo dipende dalla condizione dei giocatori e dall’avversario che andiamo ad incontrare. Cerchiamo sempre di prendere dei vantaggi. Domenica non potevamo iniziare 4-3-2-1 perché non avevamo i giocatori. Con il senno di poi è sempre tutto più facile”.

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