“È successo anche a me”: il campione in difesa del campione I “Polemiche stupide”

Lo sport italiano è stato investito dalle polemiche: al centro del dibattito il no di Sinner a giocare la Davis. Ora però c’è chi lo difende

Più delle guerra in Ucraina, più della fragile tregua nella Striscia di Gaza. La Coppa Davis e Jannik Sinner sono diventati il principale argomento di discussione nel nostro Paese nelle ultime 72 ore.

In merito alla decisione presa dal fuoriclasse di San Candido, che ha annunciato ai microfoni di Sky Sport la sua indisponibilità a prendere parte alla storica competizione a squadre di tennis si sono espressi un po’ tutti.

Giornalisti, politici, conduttori televisivi, intellettuali: nessuno si è tirato indietro dall’esprimere la propria opinione su un argomento così dirimente per le “magnifiche sorti e progressive” dell’universo.

Fin da subito si sono formati due schieramenti ben definiti: da un lato i difensori di Sinner, dall’altro i suoi accusatori che a quanto pare risultano in netta maggioranza. Appartiene alla prima categoria Paolo Bertolucci.

Il fuoriclasse è al centro del dibattito pubblico

“In realtà già lo scorso anno subito dopo la conquista della seconda Davis consecutiva Sinner aveva lasciato intendere che con ogni probabilità nel 2025 non avrebbe giocato in Davis. Non c’è nulla di cui scandalizzarsi“.

Alle parole dell’ex tennista fiorentino hanno fatto da contraltare le durissime accuse di un altro fuoriclasse del tennis italiano, nonché capitano di Coppa Davis nell’anno di grazia 1976, come Nicola Pietrangeli: “Con questa decisione Sinner ha dato uno schiaffo a tutto lo sport italiano“.

Sinner non è più solo, un ex campione lo difende a spada tratta

C’è invece chi ha deciso di schierarsi senza se e senza ma a fianco di Sinner: si tratta dell’ex campione di tutti Klaus Dibiasi, vincitore di tre ori in tre edizioni consecutive dei giochi olimpici. Ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport‘ l’ex tuffatore bolzanino si scaglia contro tutti quelli che hanno messo il tennista di San Candido sul banco degli imputati.

“Successe anche a me di essere criticato, mi davano del tedesco(chiaro il riferimento al post di Bruno Vespa). Il no alla Coppa Davis? Jannik è un atleta e come ogni atleta ha le sue necessità e i suoi programmi, mica può giocare ogni giorno senza sosta. Ogni match è una fatica fisica e mentale enorme, quindi è giusto che ogni tanto si conceda una pausa. Chi lo critica oggi mi sembra non sia molto informato“.