“Ti odiavo: poi sei diventato il mio capitano”: il mister giallorosso glielo confessa, ora sono ‘una cosa sola’
I tifosi della Roma in curva - Foto LaPresse - Ternanatime.com

Da avversario era il nemico numero 1, adesso è un giocatore fondamentale per la sua Roma, la confessione del mister dei giallorossi
La Roma ha perso lo scontro diretto contro l’Inter ed è stata agganciata in classifica dai nerazzurri. Per i giallorossi si tratta di un’occasione fallita per tenere a distanza i rivali e sfruttare il fattore campo. A decidere il match è stata un’accelerazione di Bonny, pochi minuti dopo il fischio d’inizio.
Gli uomini guidati da Gian Piero Gasperini hanno spinto molto, con la speranza di trovare la rete del pareggio, ma l’imprecisione sotto porta ha fatto la differenza. Non è bastata la fantasia di Paulo Dybala, che ha dispensato palloni preziosi ai compagni di reparto.
Una prova comunque buona dei capitolini che hanno giocato alla pari di una corazzata del campionato. Resta la sensazione che i margini di miglioramento siano importanti e che l’organico a disposizione dell’ex allenatore dell’Atalanta sia all’altezza di competere per un piazzamento Champions.
La concorrenza in testa alla classifica è agguerrita ma l’entusiasmo non manca a Trigoria, con Gasperini che sembra avere le idee chiare su come garantire un rendimento costante.
L’ottimo rendimento della Roma dipende dalle sue prestazioni
In questo inizio di stagione ha sorpreso la tenuta della linea difensiva, la meno battuta della Serie A. E il leader della retroguardia è Gianluca Mancini, che Gasperini ha lanciato proprio a Bergamo, prima del suo trasferimento nella Capitale, dove è diventato uno dei giocatori più importanti della rosa.
L’attaccamento alla maglia e la solidità con cui lotta contro le punte avversarie gli hanno permesso di entrare in pianta stabile anche nella lista dei convocati dell’Italia, dove è andato a segno nell’ultima partita, vinta dagli azzurri contro Israele.

L’allenatore della Roma lo odiava, ora non può fare a meno di lui
Intervistato alla vigilia del match contro l’Inter da La Gazzetta dello Sport, il centrale della Roma ha parlato della sua crescita:
“È stato fondamentale Ranieri che mi ha fatto riflettere, mi disse che da avversario mi odiava. Ma anche De Rossi mi aveva fatto capire che perdevo lucidità“.
Al giro di boa della sua carriera, è arrivato il momento della consacrazione definitiva: “Loro mi hanno aiutato, io ci ho pensato su e mi è entrato in testa. Poi sono sempre rompiscatole, competitivo, ma ora gestisco meglio le cose che mi possono portar via energie“.
