“Morirà in questo modo”: De Laurentiis non si nasconde e svela tutto I Non è mai così a rischio, ma lui sembra l’unico a dirlo
Aurelio De Laurentiis - Foto Lapresse - Ternanatime.com

De Laurentiis ammette che il calcio sta vivendo un periodo di crisi, servono urgenti e drastiche riforme per impedire il declino definitivo
Aurelio De Laurentiis è da un ventennio il presidente del Napoli, club che ha portato in alto dopo il fallimento e un nuovo inizio in Lega Pro. Nelle ultime stagioni il percorso intrapreso ha ottenuto il risultato storico di un doppio scudetto nel giro di tre campionati, un traguardo che non pone fine alle ambizioni del patron dei partenopei.
La conferma di Antonio Conte in panchina e un’altra sessione estiva dagli investimenti cospicui testimoniano la volontà di confermarsi ai vertici in Italia e di andare il più avanti possibile in Champions League, nonostante il debutto con sconfitta a Manchester.
Il presidente azzurro ha voluto celebrare la cavalcata dello scorso anno con un film dedicato e lo ha presentato insieme al regista del progetto Giuseppe Marco Albano, con l’occasione di compiere una riflessione sul ruolo del Sud e sul futuro del calcio.
Come suo solito non ha lesinato dichiarazioni provocatorie, toccando diversi temi, sempre con il consueto stile che lo contraddistingue, senza filtri e peli sulla lingua.
De Laurentiis chiede a gran voce delle riforme efficaci per salvare il calcio
Da tempo De Laurentiis è in prima linea nel chiedere delle riforme rilevanti nel calcio italiano, con una riduzione di club che partecipano alla serie A e alle altre categorie professionistiche, anche per impedire costanti fallimenti di società gloriose.
Ma Aurelio ha allargato l’orizzonte, parlando in generale del calcio europeo, e ha espresso la propria preoccupazione riguardo al futuro, con l’ipotesi estrema che è stata messa sul banco.

De Laurentiis lancia l’allarme, o si interviene subito o il calcio morirà presto
I costi sono in aumento costante: “Il calcio deve trovare una sua nuova strada, perché così com’è oggi concepito in Italia ed in molti paesi in Europa è destinato a morire perché non potrà sopravvivere e sopportare i costi attuali“.
L’auspicio è di rivedere i calendari, i campionati nazionali e il modo di fruizione delle partite, con il sistema che rischia di naufragare sotto il dominio dei diritti televisivi: “Mi auguro che ci sia ad un certo punto una possibilità di rivedere in che modo organizzare i campionati“.
