FIGC, pazzesco: “NIENTE EUROPEO” I Allarme Nazionale: non si può scendere in campo
Il logo della FIGC - Foto Lapresse - Ternanatime.com

La Nazionale non potrà scendere in campo per l’Europeo, l’allarme proviene dalla FIGC, è corsa contro il tempo per correre ai ripari ed evitare l’esclusione
Mentre la Nazionale italiana è alle prese con l’arduo compito di evitare la terza esclusione di fila dai Mondiali, con gli azzurri che, salvo sorprese, saranno costretti a staccare il pass per la competizione della prossima estate tramite la lotteria dei playoff, che è stata fatale nelle ultime due occasioni, la FIGC deve risolvere un altro problema enorme.
L’Italia ospiterà, insieme alla Turchia, l’Europeo del 2032 e Milano rischia seriamente di non avere i requisiti per potere essere una delle città che sarà teatro di uno o più match del torneo. Il presidente Gabriele Gravina ha lanciato l’allarme, che fa seguito alle preoccupazione del sindaco meneghino Beppe Sala.
Lo stadio Meazza non ospiterà la finale di Champions League del 2027 e la speranza è che, con l’ausilio delle due società dell’Inter e del Milan, di arrivare a offrire alla città una nuova struttura che sia all’avanguardia e che rispetti i paletti imposti dalla UEFA.
Da tempo si parla dell’ipotesi di abbandonare San Siro, il secondo monumento più visitato, dopo il Duomo. In ballo vi è la vendita della struttura di proprietà comunale, con una riqualificazione dell’area circostante e una capienza ridotta rispetto a quella attuale.
La città del Nord rischia di non ospitare l’Europeo
La Federcalcio dovrà presentare alla UEFA cinque impianti entro il 31 luglio 2026, con un progetto cantierabile entro il marzo successivo e con tredici candidate, considerando che Roma potrebbe presentare la domanda sia per l’Olimpico che per il nuovo plesso che ha intenzione di costruire il club giallorosso.
Al momento solo l’Allianz di Torino risponde a tutti i requisiti richiesti. A breve dovrebbe essere nominato un Commissario straordinario per gli stadi, figura decisa dal Governo e varata nel Decreto sport di agosto, con il fine di adeguare gli impianti del nostro Paese, ritenuti in molti casi vetusti.

La FIGC ha serie responsabilità se il progetto dovesse bloccarsi
La macchina dovrebbe, in seguito, iniziare a macinare km, con il contributo dei sindaci che sarà determinante per accelerare la burocrazia e dribblare vincoli ambientali o architettonici che in più occasioni frenano progetti di questo tipo.
L’Europeo del 2032 può rappresentare un incentivo ad avvicinare gli stadi italiani a quelli europei, proiettandoli nel futuro, con servizi inediti e un nuovo modo di concepire la visione del match.
