“Sono stato una cavia al trapianto”: clamorosa confessione del campione I Infanzia orribile e pregiudizi: “Dovevo lasciare, poi…”
Una sala d'ospedale - Foto Pixabay - Ternanatime.com

Il racconto straziante di un campione che ha preferito rischiare un’operazione complicata pur di tentare di tornare a disputare lo sport che gli ha salvato la vita
Ci sono campioni che hanno raggiunto traguardi importanti nel corso della loro carriera ma che per arrivare ad alti livelli hanno dovuto faticare più del previsto, lottando contro situazioni complicate. L’atleta in questione è cresciuto nella periferia di Milano, in un contesto tutt’altro che idilliaco.
Il padre è violento e in preda all’alcolismo, la sorella morirà di overdose e la compagnia non sarà delle migliori. Per aiutare la madre, sin dalla tenera età, getta l’asfalto sulle strade, lavorando anche in condizioni climatiche deficitarie.
La sua vita cambierà quando entrerà nella palestra Doria, un’istituzione dello sport milanese. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, confessa quanto lo sport che ha scelto di praticare l’abbia aiutato a incanalare la rabbia che aveva dentro e che, tramite questo, abbia imparato il rispetto e la disciplina.
Dopo pochi anni di esperienza alle spalle si laurea campione d’Europa ma il cammino verso le Olimpiadi, del 2000, sono tutt’altro che in discesa. Per avere più chance di prenderne parte decide di scendere di categoria.
Il primo in Europa per un trapianto di questo tipo, paura e coraggio
Lui è Giacobbe Fragomeni, esponente di spicco del pugilato che racconta la sfortuna del sorteggio a Sydney e di un grave infortunio che rischia di stroncargli la carriera: “Rottura del tendine brachiale sinistro: in pratica non posso più piegare il gomito. I primi consulti danno tutti lo stesso esito: devo smettere di fare la boxe. Ho un crollo psicofisico“.
Lui non molla e riesce a tornare sul ring: “Troviamo due specialisti che hanno compiuto studi approfonditi sul trapianto del tendine, solo che non lo hanno mai eseguito. Sarò il primo in Europa, in pratica una cavia. Sto fermo un anno, ma poi posso rientrare“.

Cosa è successo dopo il ritiro, la sua rivincita
In futuro vincerà anche l’Isola dei Famosi: “Ho dimostrato che anche un pugile può essere una bella persona, i pregiudizi sono duri a morire“.
Oggi è diventato lui maestro e sta per aprire una seconda palestra: “Dopo Milano, ne gestirò una anche a Quinto Stampi, a Rozzano, un cerchio che si chiude“.
