Napoli, ma quali spese folli: DeLa non fa lo sceicco, ma con 7 milioni è il Re del Mercato e punta al bis scudetto storico

De Laurentiis ha mantenuto la promessa fatta ad Antonio Conte: costruire un Napoli super in Italia e in Europa. E lo ha fatto spendendo poco

Aurelio De Laurentiis rischia di diventare a breve giro di posta il presidente del Napoli con la bacheca dei trofei più ricca nella storia del club. Si tratta di un rischio che il produttore cinematografico corre ovviamente, molto volentieri.

Nell’ormai leggendario incontro andato in scena qualche giorno dopo la conquista dello scudetto con un Antonio Conte assai tentato dalla possibilità di fare ritorno alla Juventus, il patron azzurro riuscì a convincere il tecnico a rimanere sulla panchina dei neo campioni d’Italia.

“Le garantisco che quest’estate costruiremo una rosa molto più ampia e di qualità per la prossima stagione“, la promessa solenne formulata da De Laurentiis al trainer salentino che colpito da cotanta ambizione accettò con entusiasmo di restare in Campania.

Durante l’estate dalle parti di Castel Volturno si sono presentati in parecchi: l’organico dei campioni d’Italia è stato in effetti rinforzato con innesti di alto livello, giocatori in grado di accrescere il tasso tecnico del Napoli in vista di una stagione molto impegnativa.

De Laurentiis ‘Re Mida’ del calcio italiano, ma non a tutti i costi

La notizia più importante però è che per costruire la rosa più forte della sua gestione ultra ventennale De Laurentiis non ha chiuso il mercato con un passivo extra large. Anzi, non è mancato il rispetto di determinati equilibri economico-finanziari.

I numeri del resto parlano da soli: per tutti gli acquisti fatti il Napoli ha investito poco più di 120 milioni di euro, soldi ai quali andranno poi aggiunti 70 milioni circa per i riscatti di Lorenzo Lucca e Rasmus Hojlund.

Napoli milionario, come al solito anche in entrata

A fronte di queste uscite il club campione d’Italia tra luglio ed agosto ha incassato circa 115 milioni di euro, frutto in gran parte delle cessioni di Victor Osimhen e di Giacomo Raspadori. Non bisogna dimenticare poi gli oltre 70 affluiti nelle casse a gennaio scorso dalla vendita di Kvaratskhelia.

Il Napoli si conferma insomma un modello di gestione non soltanto sotto l’aspetto squisitamente sportivo ma anche se non soprattutto da un punto di vista economico-finanziario. Gli obiettivi per quest’anno sono però ancora più ambiziosi: la riconquista dello scudetto e un cammino da protagonista in Champions League.