ROMA, MANCINI CONFESSA TUTTO: con Mourinho è andata così I Dopo due anni, la verità viene a galla
Il difensore della Roma Gianluca Mancini - LaPresse - Ternanatime.com

Gianluca Mancini a sorpresa torna sul momento in cui si consumò la rottura definitiva con Josè Mourinho. Solo adesso esce fuori la verità
Arrivò a Roma nell’estate del 2019 quando il club giallorosso decise di strapparlo ad una nutrita concorrenza. Gianluca Mancini, 29enne difensore originario di Pontedera, era esploso in due anni trascorsi all’Atalanta sotto la sapiente guida di Gian Piero Gasperini.
Sei stagioni dopo i due si sono ritrovati proprio sulla sponda giallorossa del Tevere, che ha accolto il tecnico di Grugliasco con l’obiettivo dichiarato di conquistare quella qualificazione in Champions League che a Trigoria manca giusto da sei anni.
Mancini, così come tutti i suoi compagni di lunga data nella rosa della Roma, non ha mai disputato una sola gara della competizione europea più importante. E chissà che questa non sia la stagione buona per entrare tra le prime 4 in classifica.
Intanto il campionato 2025-2026 è iniziato nel migliore dei modi: sono infatti arrivate 2 vittorie nelle prime due giornate: contro Bologna e Pisa Dybala e compagni si sono imposti con il minimo scarto offrendo al tempo stesso buonissime prestazioni.
Mancini dice tutto, la verità sul rapporto con Mourinho
Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino la Roma sembra destinata a vivere una stagione da protagonista. Intanto proprio Mancini qualche giorno fa ha rilasciato una lunga intervista al ‘Corriere dello Sport’ in cui ha ripercorso le tappe che portarono all’esonero, nel gennaio del 2024, di Josè Mourinho.
Lo Special One è stato uno degli allenatori più importanti nella carriera del difensore toscano così come in quella di quasi tutti i suoi attuali compagni di squadra: “Ricordo che il mister fu mandato via al termine di un periodo molto difficile in termini di risultati: eravamo usciti in Coppa Italia con la Lazio e poi avevamo perso a San Siro in campionato contro il Milan“.

Lo Special One lasciò la Capitale tra le polemiche
“L’esonero del mister è stato inaspettato. Una mattina sono andato a Trigoria e ci hanno comunicato che non era più l’allenatore. Io l’ho aspettato fino all’ultimo per salutarlo perché non riuscivo ad andarmene via“.
Altro che fronda interna, dunque: stando sentire Mancini il legame tra lo spogliatoio e lo Special One era tutt’altro che compromesso: “È stato un saluto abbastanza freddo, eravamo entrambi molto scossi. Però l’ho abbracciato, l’ho ringraziato per quei due anni e mezzo che mi hanno dato una persona e un allenatore splendidi. Nemmeno nei miei sogni da piccolo potevo immaginare di essere allenato da una leggenda come lui“.
