“70 birre ogni giorno”: il top player dell’Inter ha ammesso tutto | Più alcol che acqua nel suo corpo
Alcuni bicchieri di birra - Foto Pixabay - Ternanatime.com

Il giocatore dell’Inter ha ammesso di essere dipendente dall’alcol, il racconto di una notte estrema in cui ha rischiato il coma etilico
L’Inter nel corso della sua storia ha avuto in rosa più volte giocatori dotati di un talento fuori dal comune ma che non è stato retto da una mentalità rispettosa delle regole e del profilo di personaggio pubblico che andavano a ricoprire, rendendosi protagonisti più per le loro bravate che per le prestazioni sul terreno di gioco.
Tra questi vi è uno che ha disputato cinque stagioni con la maglia nerazzurra, dal 2011 al 2016, in una fase di anonimato per un club che era reduce dallo storico Triplete, con il presidente Moratti che decise di vendere e con un progetto che non fu supportato da figure competenti.
In mezzo al campo ha messo a referto un buon bottino realizzativo, tra gol e assist, per poi lasciare Appiano Gentile per trasferirsi in Cina, convinto da un ingaggio faraonico, poi in Brasile e infine nella sua Colombia, dove ha concluso la carriera.
Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni del programma Los Informantes di Caracol Television, si è messo a nudo, confessando di avere sofferto di problemi di alcolismo che ne hanno inficiato la definitiva consacrazione, una dipendenza di cui si è pentito.
L’ex Inter ha sofferto di seri problemi di alcolismo
Un vortice in cui sembrava non esserci via di uscita, fino a che gli agenti lo hanno aiutato, con un lento e progressivo ritorno alla normalità, quando ormai la sua parabola calcistica era al tramonto.
Lui è Fredy Guarin, centrocampista con caratteristiche offensive, dotato di un ottimo tiro da fuori e visione di gioco, tra i top player dell’Inter dell’inizio dello scorso decennio.

L’alcol lo accompagnava nel corso della giornata
L’apice è stato raggiunto quando, durante il periodo del Covid, giocava nel Vasco da Gama: “Bevevo in casa, in discoteca e al ristorante, sapevo che stavo sbagliando nel mio lavoro e nella mia responsabilità familiare. Andavo nelle favela per cercare il pericolo“.
E ancora racconta di un episodio significativo: “Ho bevuto 70 birre in una notte, mi dava adrenalina vedere le armi e non misuravo il rischio passando dieci giorni completamente ubriaco: mi addormentavo per la stanchezza, mi svegliavo con la birra accanto dove mi ero addormentato e poi mi ubriacavo di nuovo“.
