Lettera di recesso immediata: “San Siro non è più il nostro stadio” | Spunta l’opzione trasferimento a Torino
Lo stadio San Siro da fuori - Foto Lapresse - Ternanatime.com

San Siro è destinato a non ospitare più le partite ufficiali del Milan e dell’Inter, avanzata pure la proposta di giocare le partite a Torino
Il futuro di San Siro non è stato ancora delineato. Dopo la mancata assegnazione della finale di Champions League del prossimo anno a causa di standard UEFA non ritenuti congrui per ospitare una partita di questo calibro, il comune si è mosso per trovare in modo rapido una soluzione e impedire che anche in futuro la città sia privata di queste occasioni, importanti anche per l’introito economico che ne consegue.
Un paradosso se si considera che il capoluogo lombardo è all’avanguardia rispetto alle altre città italiane in termini di infrastrutture e servizi, oltre al prestigio che l’impianto ha a livello internazionale, merito anche delle due squadre che giocano lì le loro partite casalinghe.
Le intenzioni di Inter e Milan sono quelle di costruire un nuovo stadio, accantonando l’ipotesi di ristrutturare il Meazza. L’obiettivo è quello di vendere l’area, il cui valore è stimato intorno ai 197 milioni di euro.
Nel contratto di cessione, ancora da ultimare, i due club dovrebbero disputare le partite nel nuovo stadio per almeno 15 anni ma la burocrazia rende complicato fare partire i lavori a breve e ultimare la struttura a stretto giro.
San Siro non è idoneo, ipotesi di trasferimento a Torino
Intanto proseguono le riunioni che vedono coinvolto il sindaco Giuseppe Sala, i rappresentanti della Figc, della Uefa, dell’Inter e del Milan.
Pochi giorni fa il loro incontro a Palazzo Merino ha evidenziato il severo rischio che Milano non possa essere inclusa nelle città che ospiteranno match dell’Europeo del 2032, torneo che vedrà l’Italia padrona di casa insieme alla Turchia.

L’Italia rischia una figuraccia epocale, la FIGC si gioca la faccia
La Federcalcio Italiana dovrà comunicare all’UEFA entro ottobre 2026 i cinque impianti italiani designati per la competizione e al momento l’unico stadio certo dell’abilitazione è l’Allianz Stadium di Torino.
Gli altri necessitano di interventi significativi, compreso l’Olimpico di Roma. Rispetto ai Mondiali del 1990, sono state poche le modifiche nella maggiore parte degli stadi di serie A, mentre nel resto d’Europa i cambi sono stati rilevanti, con la costruzione di impianti di proprietà, dotati di parcheggi e confort che in Italia mancano.
