“Due anni di reclusione”: storico presidente di Serie A condannato | Nuovo scandalo in stile Moggi
Il presidente in manette - Foto Pixabay - Ternanatime.com

Lo storico presidente è stato condannato a due anni di reclusione, un nuovo scandalo colpisce il calcio italiano come ai tempi di Calciopoli
La serie A ha assistito a un cambio perentorio di proprietà nell’ultimo decennio. Nell’annata conclusa con la vittoria del Napoli, 11 club su 20 erano gestiti da fondi stranieri. I nostalgici di un’epoca che non esiste più ritengono che si è persa la magia visto che i patron pensano solo ai propri tornaconti economici e non investono in una squadra di calcio per questioni di fede.
In passato diventare presidente era un atto d’amore nei confronti di una città e di una tifoseria mentre adesso è visto come un’occasione per aumentare il proprio fatturato e per accrescere il proprio brand e appeal, legandolo ad altre attività di cui si è possessori.
I costi sempre maggiori hanno reso insostenibile per molti storici presidenti potere mantenere competitivo il loro club senza l’apporto di altri investitori o con la scelta, seppur dolorosa, di vendere le quote a chi aveva un budget finanziario tale da garantire stabilità.
Ma c’è un piccolo quartiere che all’inizio del secolo era riuscito nell’impresa di raggiungere la massima serie del calcio italiano, al culmine di una cavalcata incredibile nelle categorie inferiori, ricoprendo poi tutt’altro che un ruolo da Cenerentola.
Un caso più unico che raro nella storia del calcio italiano
Nel periodo in cui la serie A era ancora il campionato più ambito e competitivo del Mondo, in cui i top player vedevano l’Italia come la destinazione dove consacrare le proprie carriere, il Chievo Verona riusciva a salvarsi con regolarità e anche a raggiungere una storica qualificazione in Coppa Uefa.
Ma tutte le più belle storie hanno prima o poi una fine e nell’estate del 2022 è stato sancito il fallimento, con oltre 50 milioni di debiti complessivi e l’impossibilità di iscrizione ai campionati professionistici, con la squadra che avrebbe dovuto prendere parte alla serie B.

Due anni di reclusione per il presidente, scoperto in flagranza di reato
Ma non è finita qua. Lo storico presidente dei clivensi, Luca Campedelli, è stato condannato in primo grado dal tribunale di Forlì a due anni di reclusione. Uno scandalo che porta alla mente i tempi di Luciano Moggi.
La pena è dovuta a una serie di plusvalenze fittizie nei bilanci della società tramite la compravendita di giocatori tesserati nelle giovanili del Cesena, uno stratagemma che aveva consentito al club di avere i requisiti per iscriversi ai campionati dal 2015 al 2018.
