“LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE”: lo storico club italiano è morto | Ha fatto la fine della Juve in Serie B

Un'esultanza dei giocatori durante il campionato di Serie B 2006/2007/ANSA-ternanatime.com
Arrivano brutte notizie per quel che riguarda il calcio italiano che vede, ancora una volta, finire male una situazione complicata e di crisi.
Era l’estate del 2006 ed il calcio italiano assisteva ad una delle pagine più assurde e complicate della propria storia. Un’estate che verrà ricordata per sempre per il trionfo dell’Italia in Germania e per quel quarto mondiale conquistato che non sarà mai dimenticato, ma che non potrà non essere sempre menzionata anche per l’esplosione del caso Calciopoli.
Due eventi che di solito alcune Nazioni e Federazioni non riescono a vivere in una vita intera e che da noi, invece, hanno movimentato l’estate di 19 anni fa. Per molti, inoltre, una è strettamente legata all’altra e il trionfo di Berlino è arrivato anche per la rabbia e la voglia di rivalsa di tanti tesserati coinvolti nello scandalo, soprattutto con illazioni e critiche.
Al di là di quello che successe nel torneo iridato, comunque, in quell’estate, come detto, si assiste al più grande scandalo della storia del nostro calcio. Arbitri, presidenti, procuratori, dirigenti, calciatori, giornalisti, opinionisti, designatori arbitrali: tutti finirono sotto torchio e sotto l’occhio del ciclone di alcune intercettazioni che svelarono un sistema marcio all’interno delle fondamenta e dei vertici del calcio nostrano.
A pagare fu soprattutto Luciano Moggi, amministratore delegato all’epoca dei fatti della Juventus, e, appunto, il club bianconero che dovette ripartire, nella stagione successiva, dalla Serie B con diversi punti di penalizzazione. In quelle settimane di luglio 2006, però, c’è chi addirittura aveva chiesto la radiazione della Vecchia Signora e l’accusa iniziale, invece, la voleva in Serie C.
I problemi economici del calcio italiano
Negli anni a venire, poi, il calcio italiano non è comunque stato risparmiato da altri scandali e da momenti difficili. Si continua, per esempio, ogni anno ad assistere al fallimento di società e club che non ce la fanno a pagare debiti o spese e costi ordinari e sono costretti a dichiarare bancarotta e ripartire dalle serie dilettanti inferiori.
Nelle ultime settimane, per esempio, questo è il destino che ha colpito alcuni club storici che fino a pochi anni fa erano addirittura in Serie A ed hanno scritto pagine indelebili ed importanti nella nostra massima serie. Come non citare, ad esempio, il Brescia che, dopo i punti di penalizzazione e la retrocessione di ufficio in Serie C, non è riuscita a mantenersi in vita e ripartirà dalle serie inferiori.

Consiglio Federale, ecco il comunicato
Il Consiglio Federale, riunitosi nelle ultime ore, nel frattempo, all’interno della Sala Rossi della Figc, ha preso atto delle indagini portate avanti dalla Covisoc e ha ratificato l’esclusione della Spal, che ha presentato una domanda incompleta rispetto ai criteri richiesti, ma ha preso anche atto della liquidazione giudiziale disposta dal Tribunale di Lucca nei confronti della Lucchese.
Di seguito il dispositivo: “In attesa della formalizzazione delle domande di iscrizione delle società di Serie B alle quali è stato concesso un termine differito (Brescia, Frosinone, Salernitana e Sampdoria) e prendendo atto dell’istruttoria della Covisoc con rinuncia al ricorso da parte della Spal, il Consiglio Federale ha deliberato la mancata concessione della Licenza Nazionale al Club ferrarese con conseguente disponibilità di un ripescaggio per il prossimo campionato di Serie C (che si aggiunge ad una riammissione in seguito all’avvio della procedura di liquidazione giudiziale della Lucchese)”.