“Era solo un ragazzino, 18enne e extracomunitario”: l’ex DS vuota il sacco, altro che dissing, ci ha visto più lontano di tutti, ora si mangiano le mani

“Era solo un ragazzino, 18enne e extracomunitario”: l’ex DS vuota il sacco, altro che dissing, ci ha visto più lontano di tutti, ora si mangiano le mani

Il pallone della Serie A Enilive durante l'ultima stagione calcistica/LAPRESSE-ternanatime.com

pallone Serie A
Il pallone della Serie A Enilive durante l’ultima stagione calcistica/LAPRESSE-ternanatime.com

Le dichiarazioni dell’ex direttore sportivo e grande dirigente del club, su una delle sue scoperte degli ultimi anni, fanno discutere.

Uno dei ruoli più importanti in una società di calcio, sicuramente quello fondamentale per la costruzione di una rosa e dal punto di vista tecnico, è quello del direttore sportivo. Un ds esperto e navigato è colui che riesce ad intrattenere rapporti proficui con procuratori di calciatori e dirigenti di altre squadre e che cerca di trarre sempre il meglio da ogni trattativa.

Chiusa la stagione ufficiale, almeno per quel che riguarda le competizioni per club più importanti, tocca ora a direttori sportivi, in particolare, diventare protagonisti e cercare di condurre quante più possibili operazioni di mercato nella sessione estiva.

Come abbiamo visto in queste ultime settimane, per esempio, il Milan ha dovuto abbandonare l’idea di un gruppo di lavoro in cui tutti avevano pari poteri e pari responsabilità e non c’era una figura prestabilita come direttore sportivo ed è corso subito ai ripari, affidando questa carica a Igli Tare, ex ds della Lazio che è rimasto fermo per un po’ prima di accettare la proposta rossonera.

Ora, invece, toccherà alla Juventus costruire una nuova dirigenza e scegliere un ds all’altezza. L’Inter con Ausilio, il Napoli con Manna, la Lazio con Fabiani, la Roma con Ghisolfi, l’Atalanta con D’Amico ed il Bologna con Sartori, invece, sanno già da tempo quanto può essere importante la figura del direttore sportivo e hanno in queste figure le seconde in quanto a grado nel club e quelle che riferiscono direttamente al Presidente o alla proprietà.

Le scoperte di Sabatini da direttore sportivo

In Italia, del resto, abbiamo visto come nel corso degli anni bravi direttori sportivi, ma soprattutto quelli capaci nello scouting e con intuizioni fuori dal normale, abbiano fatto la differenza. Tra quelli più anziani e che hanno fatto la storia di questo sport, almeno nella nostra Serie A, per esempio, non si possono non citare Pantaleo Corvino, attuale ds del Lecce, e Walter Sabatini.

Quest’ultimo ha vissuto i suoi anni migliori tra Palermo e Roma, ma nell’ultimo periodo ha inciso anche nell’Inter e nella Salernitana. Il suo scouting si concentrava principalmente sul calcio sudamericano, su quello brasiliano in particolare. Non è un caso che Sabatini è riuscito a scoprire e poi portare in Italia gente come Allison, Gerson, Marquinhos e Ederson, quest’ultimo acquistato dalla Salernitana quando Walter ne era ds.

Sabatini
Walter Sabatini, ex direttore sportivo di Roma e Salernitana, tra le altre, ha parlato di alcuni calciatori portati in Italia grazie a delle sue intuizioni/ANSA-ternanatime.com

Sabatini e le sue parole su Marquinhos

Sabatini ha raccontato alcuni aneddoti su queste sue scoperte, sicuramente tra le più illuminate della sua lunga carriera, e si è voluto soffermare sull’ex difensore della Roma, Marquinhos che soltanto pochi giorni fa ha alzato la Champions League al cielo con la maglia e la fascia da Capitano al braccio del Paris Saint Germain dopo la finale senza appello vinta contro l’Inter.

Queste le parole rilasciate da Sabatini su Marquinhos al portale di calciomercato, Gianlucadimarzio.com: “Quando lo portai a Roma erano i tempi di Zeman. Io lo presi un po’ prima, ma c’erano delle pratiche da portare avanti essendo extracomunitario. Ci sono voluti un po’ di giorni. Aveva 18 anni, era un ragazzino, ma i fatti mii hanno dato ragione. Oggi il difensore è un campione assoluto nel suo ruolo. Indossò la maglia della Roma e non se la tolse più”.