UFFICIALE – Addio Vincenzo Italiano: la difesa a 50 metri te la fai a casa tua | Affare sfumato al momento della firma

Vincenzo Italiano - Foto Lapresse - Ternanatime.com

Il club è stato chiaro, il tipo di gioco di Vincenzo Italiano è adatto a una sola piazza, l’accordo con il tecnico non è stato trovato
Vincenzo Italiano ha sorpreso tutti alla sua prima stagione alla guida del Bologna. Dopo un ciclo positivo di tre anni al timone della Fiorentina, con due finali di Conference League e una di Coppa Italia ma nessun trofeo conquistato, ha scelto di trasferirsi nel capoluogo emiliano.
Una sfida tosta in quanto si è trovato a ereditare una panchina pesante come quella di Thiago Motta, il quale aveva condotto i felsinei a una storica qualificazione in Champions League.
Una strada che è stata resa ancora più in salita dopo la cessione dei due pezzi pregiati della rosa, Joshua Zirkzee e Riccardo Calafiori, con entrambi che hanno proseguito la propria carriera in Premier League.
La dirigenza ha consegnato al mister un organico composto da profili di prospettiva e con diversi ricambi per potersela giocare su tre fronti. La prima parte della stagione non è stata semplice, con gli impegni ravvicinati e i tempi di adattamento dei nuovi arrivi che hanno condizionato il rendimento.
Un Bologna che ha regalato un’altra stagione da sogno ai propri tifosi
Con l’eliminazione al girone unico, nonostante la prima storica vittoria nella massima competizione europea, contro il Borussia Dortmund, il Bologna ha iniziato a macinare punti in campionato tanto da tornare in corsa per un piazzamento nelle coppe.
Nessuno si aspettava che gli emiliani si confermassero ad alti livelli e aggiungessero in bacheca la Coppa Italia, vinta contro il Milan. Un risultato che certifica l’ottimo lavoro e il coraggio di Italiano che ha sposato il progetto e valorizzato molti giocatori.

Italiano e il suo futuro in panchina, ecco dove allenerà la prossima stagione
Nelle ultime ore si parla del futuro dell’allenatore, accostato al Milan e al Napoli. L’ipotesi più probabile, però, è che possa aprire un ciclo a Bologna sulla falsariga di quello intrapreso da Gasperini a Bergamo, continuando a ingaggiare giovani talenti e a puntare ad altri titoli.
Un addio degli altri club interessati a un tecnico che ha un’idea di calcio offensiva e che lavora al meglio in piazze che non risentono di pressioni eccessive e che non mettano in discussione il suo credo.