TRAGEDIA SINNER: revocata la prima posizione in classifica | “Lo hanno deciso a tavolino”: non può appellarsi

Jannik Sinner a Roma - Foto dal suo profilo Instagram - Ternanatime.com
Sinner è stato spodestato dal trono di migliore tennista del mondo, la decisione è ufficiale e irrevocabile, la delusione dell’azzurro
Jannik Sinner è tornato nel migliore dei modi in campo dopo avere scontato tre mesi di squalifica. Al Masters 1000 di Roma ha mostrato subito un’ottima condizione e ha raggiunto con merito la finale, per poi arrendersi in due set a Carlos Alcaraz, che si conferma il tennista da battere sulla terra rossa e che ha scavalcato, con questo successo, Zverev al secondo posto del ranking.
Il campione azzurro è apparso in una forma incoraggiante e, dopo le prime due partite di ambientamento e contro rivali alla portata, ha dovuto faticare per sconfiggere Cerundolo agli ottavi, per poi dominare Ruud ai quarti, tanto da concedergli solo un game.
In semifinale l’inizio è stato preoccupante, con Paul che ha vinto con disinvoltura il primo set. La reazione non è mancata e Jannik ha ribaltato la partita, centrando così la qualificazione alla partita conclusiva del torneo, con l’occasione di alzare il trofeo del principale torneo italiano.
Un k.o. che non lo demoralizza, tanto da avere lanciato la rivincita al collega e rivale al Roland Garros, per il secondo grande slam della stagione, dopo che Jannik aveva vinto il primo, a gennaio, agli Australian Open, prima di uno stop forzato.
Sinner non è più il numero 1 del Mondo
Intervistato da Eurosport France, a Stan Wawrinka è stato chiesto di stilare una top 10 con i giocatori che hanno scritto, secondo lui, la storia del tennis. Al primo posto lo svizzero ha messo Novak Djokovic, seguito poi dal connazionale e amico Roger Federer, quindi Rafa Nadal.
Al quinto ha posizionato Carlos Alcaraz mentre Jannik Sinner si è dovuto accontentare della decima piazza. Una scelta di ignorarlo che rimanda alle polemiche che ha gettato riguardo al provvedimento preso dalla Wada nei suoi confronti.

Una decisione che risente della squalifica che ha subito
Infatti, Wawrinka, dopo la sentenza di tre mesi di squalifica inflitti a Jannik per il caso Clostebol, aveva dichiarato che non credeva pià in uno sport pulito.
Una presa di posizione netta così come le parole che ha pronunciato pochi giorni prima dell’inizio del torneo di Roma, con cui aveva ribadito che la gestione del caso aveva fatto male al tennis, minandone la credibilità.