Serie C, arriva il salary cap

Per evitare che si ripetano in serie C casi come quelli dell’estromissione dal campionato di Taranto e Turris l’Assemblea della Lega di serie C ha deciso di fissare per la stagione 2025 – 26 un tetto agli ingaggi dei giocatori( salary cap ). Quella che entrerà in funzione all’inizio della prossima stagione è di prova, mentre dalla successiva diventerà effettiva. Il salary cap non sarà per tutti uguale ma varierà in funzione delle diverse dimensioni dei bacini di utenza delle varie società ma non dovrà superare il 55 % del rapporto tra emolumenti e valore della produzione. Da segnalare che i conteggi verranno fatti per quei contratti che verranno sottoscritti a partire dal 1 luglio 2025 e coloro che sono contrattualizzati precedentemente a questa data non saranno penalizzati e i contratti stipulati con i relativi importi resteranno validi. Le società che non rispetteranno il salary cap non verranno penalizzate con dei punti ma saranno multate e le somme versate serviranno per migliorare i settori giovanili come previsto dalla riforma Zola. In caso di mancata corresponsione della multa la società potrebbe essere penalizzata al momento dell’iscrizione per la stagione successiva.

La Gazzetta dello Sport nei giorni scorsi ha pubblicato un elenco delle società con gli esborsi più elevati per l’acquisto dei giocatori specificando che è stata redatta sulla situazione ad inizio campionato, che sono riferiti anche all’allenatore, al loro degli emolumenti, dei bonus e degli incentivi all’esodo. Al primo posto troviamo il Catania di Mimmo Toscano con 11,5 milioni di euro spesi, segue l’Avellino con 10,2, il Benevento con 9,8, la Triestina con 8, Il Vicenza con 6,8 , la Spal con 6,5, la Ternana 6,3.