“Ci hanno calato un bidone” | Ausilio in lacrime: pagato una barca di soldi, ora non lo vogliono in Serie B

Piero Ausilio a bordo campo - Foto Lapresse - Ternanatime.com
Per l’Inter è stato un vero flop di mercato, adesso non lo vogliono fare giocare nemmeno in B, l’investimento non ha portato i suoi frutti
Il nuovo corso societario dell’Inter, da parte degli americani Oaktree, ha visto la precisa richiesta di mettere sotto contratto profili di prospettiva, under 25 da valorizzare per poi effettuare una plusvalenza che possa aiutare nel ridurre i debiti contratti dalla precedente proprietà e portare, in futuro, a un bilancio in attivo.
Il club di Viale della Liberazione è alle prese con un finale di stagione che rischia di essere disastroso. Prima l’eliminazione in Coppa Italia in semifinale, poi il sorpasso del Napoli che può costare il campionato e poi un doppio confronto in Champions League contro il Barcellona.
La squadra di Inzaghi è stata allestita per potere concorrere su più fronti e gestire un calendario affollato per mesi. Ci si aspettava un contributo di alto livello da parte delle seconde linee ma non sempre si sono fatte trovare pronte, replicando le prestazioni dei titolari.
E così i recenti risultati testimoniano un calo di energie fisiche e mentali che arriva in modo fisiologico dopo un percorso costante e una gestione centellinata delle forze, con un turnover ragionato da parte del mister.
Ausilio si mangia le mani, ha sbagliato a ingaggiarlo
Uno degli acquisti flop della scorsa estate è stato Tomas Palacios, centrale argentino che era nel mirino di altri top club esteri. Il suo innesto è stato lodato da molte testate visto che in patria si parlava un gran bene di questa possibile nuova stella del calcio.
Il suo ambientamento in Italia è stato, invece, alquanto complicato tanto da debuttare con la nuova maglia solo il 30 ottobre, contro l’Empoli. La dirigenza ha poi scelto di spedirlo in prestito a gennaio al Monza.

Non è degno nemmeno di giocare in serie B
Nemmeno in Brianza sta trovando spazio, nonostante il club biancorosso sia già spacciato e destinato a retrocedere in serie B. Il fatto che Alessandro Nesta decida di relegarlo in panchina, pur con una rosa che non si è dimostrata all’altezza della categoria, è la prova di quanto il giocatore non sia pronto per cimentarsi ad alti livelli.
La sua crescita potrebbe essere agevolata dall’imminente nascita dell’Under 23 che parteciperà al prossimo campionato di Lega Pro, con un ridimensionamento che dovrà essere gestito dal punto di vista mentale.