L’Inter e l’esordio a San Siro: un problema di salute lo ha costretto al ritiro | ”Mi dissi lasciamo perdere”

L’Inter e l’esordio a San Siro: un problema di salute lo ha costretto al ritiro | ”Mi dissi lasciamo perdere”

Lo stadio San Siro prima della partita dell'Inter- Foto Lapresse - Ternanatime.com

Lo stadio San Siro prima della partita dell'Inter- Foto Lapresse - Ternanatime.com
Lo stadio San Siro prima della partita dell’Inter- Foto Lapresse – Ternanatime.com

Aveva esordito con l’Inter, poi ha avuto un problema di salute e ha preferito ritirarsi dal mondo del calcio, il racconto a cuore aperto dell’ex nerazzurro

Ci sono carriere che sono state rovinate da infortuni e problemi fisici. Tanti i campioni che hanno dovuto fare i conti con stop di lunga durata che li hanno fermati, anche nel momento di apice della loro parentesi calcistica. C’è chi non aveva una muscolatura adeguata per poter contenere i contrasti e i falli degli avversari, per contenere la loro capacità di giocare palla al piede e di dribblare.

Il protagonista fa parte di un calcio che non c’è più, lontano dai lauti ingaggi di oggi, dei diritti televisivi e dello spezzatino del calendario di Serie A, che ha provato a realizzare il suo sogno di diventare un professionista.

Una personalità eccentrica, che ha detto la sua in vari ambiti. Non solo il calcio giocato ma è diventato noto anche come musicista, quando ha formato, negli anni ’60, insieme a Tonino Cripezzi e Mario Lavezzi, il gruppo dei Trappers.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha svelato che ha avvicinato al pallone Mogol: “Alla Numero 1 parlavamo sempre di calcio. Un giorno lo portai a San Siro a vedere Inter-Atalanta di Coppa Italia. Non sapeva le regole, gli spiegai tutto“.

L’incontro con il suo idolo Pelè e una carriera diversa da quella sperata da piccolo

Ha avuto l’onore di conoscere Pelè: “Erano i Mondiali del 1994, si trovava nel mio stesso hotel. Amava l’Italia, mi raccontava spesso di quando sarebbe dovuto andare all’Inter prima che chiudessero le frontiere. E poi suonava la chitarra“.

Lui è Bruno Longhi, giornalista e telecronista, volto di diverse emittenti, sempre lucido nelle sue analisi delle partite e delle squadre. In pochi sanno, però, che aveva tentato di diventare calciatore.

Bruno Longhi - Foto Instagram - Ternanatime.com
Bruno Longhi – Foto Instagram – Ternanatime.com

I problemi di salute sono stati la causa della fine del suo sogno

Longhi svela il suo debutto nella Scala del calcio:  “Ci ho giocato per due anni, a 11 l’ “esordio” a San Siro. Facevo infuriare gli allenatori, ero la classica mezzapunta che cercava il tunnel, perdeva il pallone e non rincorreva l’avversario”.

La salute lo ha bloccato e ha deciso di non continuare: “Poi mi ammalai per un anno, tre bronchiti di fila. Ricominciai dalla Solbiatese, ma avevo cominciato a suonare in un locale. Non avevo la macchina, arrivavo a casa alle 3 di notte e la mattina dopo sveglia alle 7 per andare a giocare: “Di Pelè ce n’è stato uno solo, lasciamo perdere”, mi dissi”.