Ternana, un Cittadella indigesto per la squadra di Lucarelli!

Il pareggio conseguito al Tombolato è prezioso perché allunga la serie positiva, perché in classifica un punto può sempre essere determinante e perché in considerazione della sosta si può lavorare con minor apprensione e con un po’ di serenità in più. La prestazione, però, è stata sicuramente inferiore rispetto alle aspettative anche se Lucarelli aveva avvertito i suoi, che forse però non lo hanno ascoltato con attenzione, sulle difficoltà che avrebbe presentato il match. Forse al Tombolato la squadra rossoverde ha raccolto più di quanto meritasse per lo svolgimento di un match in cui il Cittadella è apparso più squadra, più determinato, più aggressivo e con una più evidente fame di vittoria.

Ma non ha vinto e per la Ternana il pareggio è oro colato! È lecito, comunque, chiedersi perché le Fere hanno stentato sia nella manovra collettiva che nel costruire, come capitato in precedenza, poche occasioni da gol e perché continuano ad inanellare errori che pagano a caro prezzo come quello in occasione del secondo gol in cui Cassano dal limite ha avuto tutto il tempo di controllare e di calciare indisturbato verso Iannarilli, incolpevole nella situazione. E meno male che la mossa Sorensen e relativo gol del difensore attutiscono la delusione per la prestazione di una squadra messa in difficoltà sia sulla fascia destra che su quella sinistra, rispettivamente con Vita e Calissoni che a centrocampo dove Laboiko ancora stenta e in dinamismo e difetta in una efficace costruzione della manovra e dove Casasola, apparso lento e macchinoso, non ha messo in campo la sua migliore prestazione stagionale.

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E per chiudere, non sappiamo se voi ci riusciate, ma noi non riusciamo a trovare la differenza tra il calcio di rigore contro di Ascoli fischiato per un fallo di mano di Dionisi e quello non concesso, invece, alla Ternana a Cittadella sul finale di partita e con protagonista sempre Dionisi. E qui, però, ci fermiamo per non essere tacciati di partigianeria e di scarsa obiettività da chi se la cava più che semplicemente con la frase “ niente alibi! “.

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