Ternana, perchè quel finale di partita?

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Tanta amarezza viene fuori ripensando e riflettendo su quello che è stato il risultato del campo a Como. Amarezza perché delle due squadre chi ha cercato di giocare al calcio è stata la Ternana e chi avrebbe meritato di più dallo svolgimento del match era sicuramente la squadra di Lucarelli che un gol lo ha realizzato, che un altro le è stato annullato e che ha colpito, fallendo una clamorosa occasione con Casasola, un palo dalla stessa posizione da cui aveva fallito il gol contro il Bari. Ha macchiato, però, la propria prestazione con dieci minuti finali in cui non è riuscita a gestire il vantaggio firmato da Raimondo arretrando in maniera inopportuna il proprio baricentro e rinunciando di conseguenza a quelle ripartenze che avrebbero potuto alleggerire la pressione del Como e creare un pò di affanno alla difesa lariana.

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Quale il motivo di questo inopportuno atteggiamento sarà Lucarelli con il suo staff a valutarlo, noi possiamo solo avanzare delle ipotesi più o meno attendibili. E allora ipotizziamo un calo fisico di una squadra che ha alcuni elementi, Laboiko e lo stesso Casasola non ancora al meglio, loro che dovrebbero apportare quell’esperienza e quel valore aggiunto al centrocampo rossoverde, il ” braccetto corto del tennista” ovvero la paura di non riuscire a portare a casa la prima vittoria del campionato, oppure alcune delle sostituzioni che non hanno dato il risultato sperato aggiungendo anche, e purtroppo senza il timore di essere smentiti, i due errori gravi in occasione dei due gol dei lariani. Due gol siglati in maniera indisturbata da Odenthal, un difensore, che ha approfittato della libertà concessagli e della mancata uscita di Iannarilli nel primo e, nel secondo, degli errori di Mantovani, giocatore solitamente attento e concentrato, che lo ha tenuto in gioco e di Casasola che lo ha lasciato in perfetta solitudine a due passi da Iannarilli.

Peccato, non doveva finire come è finita anche perchè sull’esito del match pesa come un macigno quel gol annullato a Luperini. 4/5 minuti per decidere se Favilli avesse toccato o meno con il braccio il pallone ma nessuno, nel vedere le immagini, ha notato quella netta tirata di maglia sulla spalla dell’attaccante rossoverde che, tra l’altro potrebbe averlo sbilanciato. Certo non possiamo non definire la situazione di classifica preoccupante ma sarebbe deleterio intentare dei processi che potrebbero minare la crescita di una squadra, e questo non va assolutamente dimenticato, è stata costruita con notevole ritardo e che ha giocatori che ancora non sono entrati in condizione o addirittura che devono esordire con la maglia rossoverde come Viviani e De Boer.

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