Calcio dilettanti regionale, il pensiero di Sandro Corsi sulla gestione del calcio regionale

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Scende in campo non un giocatore questa volta ma un presidente, Sandro Corsi della Olympia Thyrus San Valentino che, ad un anno dalle elezioni per la carica di presidente del Cru, alle quali non si presenterà come candidato, è critico verso la gestione del mondo calcio dilettantistico umbro esternando anche il suo dissenso nella suddivisione alla pari dei contributi tra le varie società, pure con quelle del comprensorio ternano nettamente svantaggiate rispetto a quelle del perugino. Quella che segue è la versione integrale del comunicato stampa diffuso da Sandro Corsi, critico verso la “gestione Repace” e sottolinea come sia giunto il momento di ” liberare il settore da troppe imposizioni dall’alto “.

Finalmente si torna a ragionare e a discutere dopo un anno dall’assurda decisione adottata a maggioranza, lo scorso 9 Gennaio, dal Cru umbro guidato dal Presidente Repace. Tale deliberazione ha imposto alle ASD umbre, partecipanti al campionato Juniores A/1, di non giocare più il sabato. Una scelta che, come previsto, ha creato seri problemi ai ragazzi, quasi tutti con gli esami di stato alle porte, specie per l’organizzazione del tempo scolastico, dei trasporti e ha comportato costi aggiuntivi per le società, data l’impossibilità dei familiari ad accompagnarli. Spese maggiori per i trasporti ma anche per illuminare la sera i campi di gioco”.

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Dopo questa serie di oggettivi quanto preannunciati disagi, continua il comunicato, la settimana scorsa, i presidenti delle società hanno deciso all’unanimità di ritornare a giocare il sabato. In questa occasione si sono evidentemente sentiti liberi di esprimersi forse in mancanza delle consuete telefonate “indirizzanti”. Ma, aldilà di ciò, è senza dubbio un bel risultato. Lo stesso non si può dire per l’ingiusta decisione assunta dallo stesso Comitato Umbro, di riconosce a tutti, in maniera uguale, un piccolo rimborso delle spese sostenute in questi mesi, senza tenere conto il fatto che alcune società si sono sobbarcate spese maggiori. Tre società di Terni su sedici, ad esempio, hanno effettuato più di una decina di trasferte nel perugino con costi significativamente maggiori. Per queste realtà, ricevere lo stesso importo delle Asd della provincia di Perugia, risulta fortemente penalizzante. Mi limito però a registrare che solo la mia società ha manifestato apertamente la propria contrarietà rispetto a questo criterio risarcitorio”.

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“Ritengo perciò che sia giunto il momento di dare un segnale e contribuire a liberare questo settore da troppe imposizioni calate dall’alto. Il prossimo anno si voterà per eleggere il nuovo presidente del Comitato Umbro. Si tratta di un appuntamento importante. Terni, Perugia, Foligno, Orvieto, Spoleto, Castello e tutta l’Umbria, mi auguro che facciano sentire la propria voce. Ritengo, senza infingimenti, che la partita vada giocata a viso aperto, contro un presidente che è rimasto in carica oltre un ventennio mettendo in luce, a mio parere, oltre ogni merito, atteggiamenti dispotici che mal si confanno allo spirito di ascolto e dialettica sportiva che costituiscono il fondamento di ogni sport. Insisto, la partita è aperta e la tigre è di carta! I candidati alla presidenza ci sono, il sottoscritto non è tra questi, ma è pronto a dare una mano”.

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