Bandecchi: una stagione da dimenticare

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La Ternana rimane protagonista più fuori che dentro al campo di gioco, grazie alla brutta scena vista nel post partita col Cittadella sabato al Liberati. Questo, però, è solo l’apice di una serie di comportamenti fuori luogo e di scelte quantomeno discutibili del presidente rossoverde.
Dopo le frecciate a mister Lucarelli via Instagram della scorsa stagione, che hanno destabilizzato l’ambiente e la squadra in momenti topici del torneo cadetto, quest’anno si è iniziato con la famosa lettera di intenti fatta firmare a Lucarelli. Un accordo naturale nei rapporti tra mister e società, sbagliatissimo però nella forma e nella sostanza, perché un conto è parlarne in ufficio verbalmente ed un conto è in forma scritta, quasi a mettere ancora più pressione al tecnico livornese. Pressione che, però, Lucarelli ha saputo reggere più che bene dato che è stato esonerato con la squadra in quinta posizione, seppur con un gioco e una condizione fisica che stavano calando e con qualche mugugno di troppo dallo spogliatoio, nonostante la marea di infortuni stagionali, dimostrando di conoscere e guidare il gruppo nel miglior modo possibile. A quel punto arriva Andreazzoli, il miglior tecnico sulla piazza, che, però, ha dimostrato di non conoscere la squadra e le sue caratteristiche. E la Ternana ha cominciato a sprofondare, anche perché chiamato alla vigilia di una settimana da 3 partite, quindi senza tempo per allenarla.

A gennaio, poi, la grana GDF che ha destabilizzato l’ambiente dell’Unicusano e, di conseguenza, quello rossoverde. I primi punti e l’idea di gioco di Andreazzoli si sono visti nel 2023 dopo aver lavorato con calma nel post vacanze natalizie, ma senza aver ricevuto “regali” dal mercato, come da accordi di Novembre, per puntare a qualcosa di più della semplice salvezza. Pochi, però, prima di incappare in un’altra problematica della società: la cessione. Ci sono tempi e modi per portare avanti una cessione societaria. Sicuramente, quella di sbandierarla ai quattro venti prima di alcuni match importanti, come ad esempio il derby, bene non fa a calciatori ed ambiente. Poi, il clamoroso dietrofront per tenere almeno il 50% della società (quindi la maggioranza) dovuto ad atti di amore, pare, o più probabilmente al fatto di non aver trovato nei possibili acquirenti quelle solidità finanziarie richieste fin da subito. Bene per le Fere, che mantengono una proprietà “sicura” contro incognite estere. Ma siamo sicuri che tutto questo non poteva essere portato avanti in silenzio sottobanco? Siamo sicuri che questo era il modo giusto di gestire il tutto?

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Il risultato di tutto ciò è che la squadra sta sprofondando sempre di più verso la zona play out, e che la piazza è sempre più contro questo tipo di gestione, al quale non implica tanto i fatti, quanto i modi. Il finale è da horror, con la scena vista ieri al Liberati. I tifosi non devono permettersi di minacciare o ancor meno tirare oggetti o sputare a chicchessia, ma il Presidente, a maggior ragione, non dovrebbe mai e poi mai rispondere con le stesse maniere. “Se mi sputano io rispondo sputando” è un concetto che non va bene per una figura come la sua e che è da condannare da un punto di vista etico. Arriverà quasi certamente una squalifica per Bandecchi, ma la cosa più grave è non essersi scusato subito in conferenza stampa per i modi e per i fatti.

Ora, passiamogli la disamina “a caldo” post partita, ma aspetteremo scuse in settimana, non tanto verso quei tifosi che lo hanno minacciato quanto verso chi va allo stadio pagando il biglietto o l’abbonamento, seppur pochi, e magari ci vanno con i figli. Inutile regalare il libro ai piccoli “Arnold e gli scaldapanchine” per insegnare loro la bellezza dello sport aldilà delle qualità ed il rispetto reciproco, quando poi ci si lascia andare a certi tipi di comportamento. Ora passando ad analizzare la situazione sul piano sportivo crediamo che solo il condottiero delle ultime stagioni possa salvare la squadra e la stagione. Cerchiamo di evitare almeno la serie C e ripartire con calma il prossimo anno. Calmiamoci e uniamoci attorno ai ragazzi e al mister, evitando di attaccarlo a più riprese ancor prima di richiamarlo, come fatto ieri in conferenza stampa.

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