FEREVER, LA TERNANA ARRAPANTE DI AGOSTINELLI NEL RACCONTO DI DAVIDE MICACCHI-1^ PARTE

Era la Ternana edizione 2000/2001 con un organico di primissimo ordine e che giocava un gran bel calcio

Due prime stagioni di assestamento, a cavallo fra la fine del precedente e l’inizio del nuovo millennio, per la nuova proprietà facente capo all’imprenditore piombinese Luigi Agarini. Due annate accomunate da un obiettivo di minima, il mantenimento della categoria, che avrebbero dovuto rappresentare dignitosa anticamera per un progetto ben più prestigioso, un programma pluriennale a compimento del quale la Ternana avrebbe visto consolidato il suo status di credibile realtà professionistica, con un occhio a quel sogno chiamato Serie A toccato con mano appena due volte nell’arco di una storia quasi secolare. 

Con qualche sofferenza in più del previsto, il campionato 1999-2000 si chiude con una salvezza ottenuta matematicamente grazie alla doppietta realizzata da Fabio Artico in quel di Salerno, fra la delusione di una tifoseria che reclama a gran voce un cambio di rotta convincente sul piano delle ambizioni, in linea del resto con le intenzioni della proprietà, attiva già a stagione in corso per porre le basi di un’autentica rifondazione: a dicembre viene posato il primo pilastro, con l’arrivo in qualità di Direttore Generale di Paolo Borea, autentico artefice della Sampdoria dello scudetto dell’era Mantovani, ineguagliabile scopritore di talenti e uno fra i massimi esponenti dirigenziali dell’intero movimento calcistico italiano. Una figura chiave, cui viene affidato il compito più delicato: mettere insieme un gruppo di giocatori di livello consono al perseguimento dell’obiettivo-promozione, lavorando sul filo di un equilibrio di valori che consenta poi al nuovo allenatore di gestire nel migliore dei modi la fase di creazione di una squadra profondamente rinnovata.

E’ il giovane e ambizioso tecnico marchigiano Andrea Agostinelli l’uomo giusto, agli occhi della dirigenza rossoverde, per dare un volto credibile ad una rinnovata e mai taciuta ambizione: ex centrocampista scuola Lazio, una carriera da calciatore più promettente che entusiasmante alla luce delle prime stagioni vissute in biancoceleste, riesce ad ogni modo a collezionare quasi trecento presenza fra A e B, per poi intraprendere senza soluzione di continuità la carriera di allenatore, agli inizi degli anni Novanta, ottenendo una prima consacrazione sulla panchina della Pistoiese. Alla guida della compagine toscana dapprima conquista la promozione fra i cadetti, e l’anno successivo ottiene la salvezza. Di qui, la chiamata della Ternana. 

Ciccio GRABBI, uno dei più forti calciatori che hanno indossato la maglia rossoverde

Con sé il mister porta in rossoverde i due giovani centrocampisti Alessandro Agostini e Mirko Benin, entrambi di proprietà della Fiorentina. Assieme a loro approdano in Umbria fra gli altri, a conferma dell’importanza data dalla società per mano di Borea ad un progetto di più ampio respiro, i giovani difensori Stefano Lucchini dalla Cremonese e Dario Smoje dal Milan, il centrocampista Emiliano Tarana dall’Arezzo via Parma e l’attaccante nigeriano Saidu Alade Adeshina, proveniente dalla Reggiana. Con un occhio ad ogni modo attento ad un presente ambizioso arrivano a Terni l’esperto difensore Roberto Ripa, reduce da un biennio in A con la maglia del Perugia, il centrocampista Roberto Romualdi, un triennio all’Alzano Virescit, e soprattutto gli attaccanti Massimo Borgobello, di ritorno dopo la breve e sfortunata parentesi nella massima serie nelle file del Venezia, e Corrado Grabbi, formidabile talento scuola Juventus già rossoverde due anni prima, in prestito al Ravenna nella stagione appena trascorsa. Via alcuni fra i protagonisti dell’ultima deludente stagione, fra i quali Davide Cordone, Fabio Artico, Cristian Stellini, Luca Cavallo, Settimio Lucci, Dario Baccin, Pierpaolo Bresciani, Francesco Baiano, Carlo Sassarini, Enrico Buonocore. A completare il quadro, poche ma sostanziali le conferme: Daniele Balli fra i pali, Gianluca Grava in retrovia, il capitano Fabrizio Fabris e l’australiano Vincenzo Grella nel cuore della mediana, e un giovane ma già imprescindibile Fabrizio Miccoli in avanti. 

Nelle primissime giornate di campionato, la Ternana è ancora alla ricerca di una propria iniziale identità di squadra, e paga dazio in termini di risultati subendo due sconfitte esterne nell’arco di tre incontri, a Genova contro la Sampdoria e a Padova per mano del Cittadella di Glerean (tripletta di Ghirardello). La situazione sul mercato è ancora fluida, a cavallo fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre arrivano in rossoverde dapprima l’esterno offensivo Marco Schenardi, reduce dalla straordinaria esperienza vissuta nel Vicenza dei miracoli di fine anni Novanta, e a seguire l’esperto centrocampista Marco Sgrò, dalla Sampdoria (in Liguria finisce in cambio Alessandro Cucciari). Di pari passo, la convincente vittoria casalinga sull’Empoli rappresenta un primo punto di svolta, sul piano del gioco e della convinzione: propensione offensiva, dinamismo, imprevedibilità, facilità nel trovare la via della rete, e un Grabbi che illumina della sua indiscutibile classe ogni singola giocata.

Marco SCHENARDI, altro giocatore di prestigio che ha indossato la maglia rossoverde

Il Liberati diventa ben presto affidabile alleato, mentre fuori casa i ragazzi di Agostinelli faticano ad imporre il proprio gioco e a raccogliere i risultati sperati. Emblematico in tal senso il cammino relativo alla prima parte del torneo: fra le mura amiche, gli avversari cedono regolarmente il passo, di misura (Chievo, Genoa, Pistoiese) o al termine di partite mai in discussione, letteralmente dominate da Fabris e compagni: contro il Monza, a inizio novembre, quattro le reti all’attivo, tre quelle rifilate alla Pistoiese e al Pescara, per non parlare del trattamento riservato al Venezia del presidente Zamparini e di Cesare Prandelli, fra le protagoniste designate del torneo, con doppietta di Grabbi e rete finale di Schenardi a vanificare il gol della speranza realizzato su rigore a dieci minuti dalla fine da Filippo Maniero. 

fine 1^ parte

Davide Micacchi

foto di copertina da ternananews

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