Ternana, con il cuore e attenzione costringe alla resa Bisoli ed il suo Cosenza

Tre punti fondamentali quelli conquistati dalla Ternana contro il Cosenza in una partita impostata in modo diverso da come ci si poteva aspettare da Cristiano Lucarelli.

Sì, d’accordo, squadra umile, determinata, operaia ma non era prevedibile che il tecnico schierasse la sua squadra con il 3-5-2 e che, dopo l’espulsione di Defendi, restasse con i due attaccanti in campo.

Ha avuto coraggio, Lucarelli, lo ha fatto ed il campo gli ha dato ragione anche perché la squadra gli ha dato una grossa mano con una partita di grande sacrificio da parte di tutti i suoi effettivi. Dal primo all’ultimo dei protagonisti in rossoverde.

Certo ha corso un paio di rischi nel secondo tempo ma giocare in 10 per 60 minuti e con giocatori recuperati in extremis come Partipilo, che partita la sua, Agazzi e Donnarumma non era assolutamente facile. Anche contro il Cosenza uno dei migliori in campo è stato Iannarilli ma non tanto per il numero di parate effettuate ma perché sul 2-0, intorno al 15’, si è prodotto in un intervento prodigioso evitando la capitolazione. Un eventuale gol avrebbe restituito coraggio alla squadra di Bisoli e forse avrebbe inciso sul morale della Ternana riaprendo il match.

Insomma, la Ternana contro i calabresi è piaciuta ai tifosi che hanno perdonato lo scivolone di Vicenza; è piaciuto l’ottimo Palumbo, sembrava tarantolato, è piaciuto Sorensen, è piaciuto Partipilo che con due allenamenti ha sconquassato la difesa rossoblù. Come, però, è piaciuto Donnarumma, decimo gol stagionale con diverse assenze e due rigori sbagliati altrimenti sarebbe davvero in alto nella classifica marcatori, e non solo per lo splendido gol realizzato ma anche per lo spirito di sacrificio evidenziato con una corsa meno difficoltosa rispetto a qualche settimana fa.

Una vittoria a cui dare seguito per raggiungere quella quota di sicurezza per la salvezza che è alla portata dei rossoverdi. Una vittoria doppiamente appagante e per la classifica, quindi, ma anche perché ha costretto Bisoli ad uscire dal Liberati da sconfitto tra i fischi dei tifosi.

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