L’AVVERSARIO DI TURNO, IL PORDENONE


Ultimo posto con 12 punti, frutto di 2 vittorie e 6 pareggi. Peggiore rendimento offensivo (19 gol realizzati), peggiore rendimento difensivo (51 gol subiti) e inevitabilmente peggiore differenza reti (-32). Inoltre maggiore numero di sconfitte (18). I numeri condannano il Pordenone, peraltro reduce da 5 k.o. consecutivi (contro Parma, Cittadella, Reggina, Monza e Lanerossi Vicenza). Eppure dopo l’avvento in panchina di Bruno Tedino, chiamato a rimpiazzare tra il nono e il decimo turno di campionato il suo predecessore Massimo Rastelli, i “Ramarri” in versione esterna mettono sul tavolo i pareggi di Pisa e Frosinone e la vittoria di Perugia. Insomma, la compagine friulana in trasferta mette in difficoltà avversarie sulla carta più titolate. Di sicuro al momento non paga la rivoluzione operata dalla dirigenza durante il mercato invernale, con tante “cessioni eccellenti” parzialmente controbilanciate dall’ingaggio (in alcuni casi in prestito) di qualche Under interessante.

Fuori 10 “pezzi pregiati” come Michele Camporese (Cosenza), Adam Jan Chrzanowski (Wisla Plock), Amato Ciciretti (Como), Nicola Falasco (Ascoli), Michael Folorunsho (Reggina via Napoli), Tomasz Kupisz (Reggina), Luca Magnino (Modena), Gianvito Misuraca (Bari), Jacopo Petriccione (Benevento) e Frank Cedric Tsadjout (Ascoli via Milan). Dentro 11 volti nuovi come il terzino sinistro Armando Anastasio (1996, dalla Reggiana, ex Padova, Albinoleffe, Parma, Cosenza e Monza), il terzino destro Cristian Andreoni (1992, dal Bari, ex Pro Patria, Reggiana, Bassano Virtus, Vicenza e Ascoli), il centravanti Leonardo Candellone (1997, cresciuto nel Torino, ex Gubbio e Ternana, tornato a Pordenone dopo un anno e mezzo tra Bari e Sudtirol), il difensore centrale Christian Dalle Mura (2002, dalla Cremonese via Fiorentina, ex Primavera viola, ex Reggina), il mediano Francesco Deli (1994, dalla Cremonese, ex Paganese e Foggia), il centravanti Giuseppe Di Serio (2001, dal Benevento), il jolly di centrocampo Davide Gavazzi (1986, tornato a Pordenone dopo 10 mesi di inattività, ex Vicenza, Samp, Ternana e Avellino), l’attaccante esterno Daniele Iacoponi (2002, dal Parma, ex Arezzo), l’interno Alessandro Lovisa (2001, figlio del presidente neroverde, dalla Lucchese, ex Gubbio e Legnago Salus), il mediano Emanuele Torrasi (1999, dall’Imolese, scuola Milan) e il funambolico rifinitore mancino Dejan Vokic (1996, dal Benevento, ex Maribor e Pescara, ex Under 21 sloveno).

I 9 elementi ingaggiati durante la sessione estiva del mercato e ancora in rosa sono Nicolò Cambiaghi (2000, esterno offensivo micidiale “nell’uno contro uno”, scuola Atalanta, ex Reggiana), Hamza El Kaouakibi (1998, terzino destro marocchino, cresciuto nel Bologna, ex Sudtirol), Davis Mensah (1991, attaccante di movimento ghanese, ex Virtus Verona e Triestina), Mihael Onișa (2000, centrocampista rumeno, ex Primavera Torino, ex Cavese e Imolese), Jacopo Pellegrini (2000, centravanti, ex Primavera Sassuolo, ex Gubbio), Matteo Perri (1998, terzino sinistro, ex Paganese e Ravenna), Alessio Sabbione (1991, difensore centrale, ex Crotone, Carpi e Bari) Youssouph Cheikh Sylla (1998, attaccante senegalese, ex Gozzano) e Federico Valietti (1999, terzino destro, ex Primavera Genoa, ex Carrarese).

I 9 giocatori confermati rispetto alla scorsa stagione sono i portieri Giacomo Bindi (1987, ex Foggia, Crotone, Latina, Catanzaro, Pisa e Padova), Gaetano Fasolino (2000, ex Fano) e Samuele Perisan (1997, scuola Udinese, ex Triestina, Arezzo e Padova), i difensori centrali Alberto Barison (1994, ex Perugia, Ascoli, Bassano Virtus e Arezzo), Alessandro Bassoli (1990, cresciuto nel Bologna, ex Foligno, Modena, Sudtirol e Cremonese) e Mirko Stefani (1984, ex Reggiana, Cremonese, Frosinone e Messina, bandiera neroverde dal 2015), i centrocampisti Simone Pasa (1994, ex Prato e Cittadella) e Roberto Zammarini (1996, ex Mantova e Pisa) e il centravanti croato Karlo Butic (1998, scuola Toro, ex Arezzo e Cesena, a Terni tra agosto e dicembre 1998). Completa la rosa Federico Secli (2002, centravanti prodotto del vivaio locale).

foto di copertina da picenotime

Luca Giovannetti

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