DA DIRETTA TERNANA TIME, MAZZONI ” TERNI E’ LA PIAZZA IDEALE “

Per 75 minuti Mazzoni in diretta ha parlato di Ternana, di Lucarelli, Vantaggiato, dello staff tecnico rossoverdi e della sua esperienza ternana.

“Lucarelli è prima di tutto un amico. Ci eravamo sentiti ad inizio anno quando mi disse che sarebbe venuto a Terni. Non ho mai avuto dubbi che si sarebbe trovato bene. Sono contento che ha vinto e che lo ha fatto a Terni. Per Cristiano Terni è la piazza ideale e Cristiano è l’allenatore ideale per Terni e la Ternana”.

Luca Mazzoni, ex portiere in Serie B delle Fere è stato ospite dell’ultimo live di Ternana Time.

“A Terni ho raccolto qualcosa di molto importante. Ho avuto la fortuna di vivere un anno bellissimo. Non mi era mai capitato di legarmi ad una società e ad una piazza diversa da Livorno dove sono stato tanti anni e dove sono tutt’ora un tifoso. Mi è dispiaciuto molto venir via. Pensavo potesse essere la città dove avrei finito la carriera. Quell’anno però mi ha portato tante soddisfazioni. Mi sarebbe piaciuto vivere Terni e la Ternana in una situazione come questa dove vedo che c’è tanta voglia di crescere e fare bene”.

In questa Ternana strepitosa ci sono protagonisti tre tuoi concittadini: Bandecchi, Lucarelli e Peralta che ha nonno di Livorno.
“Si con loro ci sono anche tanti ragazzi che sono passati per Livorno. Sono molto amico ed è uno dei pochi che ho nel calcio di Daniele Vantaggiato. Per lui sono felice di quanto sta facendo perché sta dimostrando il grande giocatore che è. Do grosso merito a Cristiano per aver gestito al meglio una rosa competitiva come quella della Ternana. Il presidente non lo conosco di persona, mi è sembrato da subito una persona entusiasta. Si è ripreso alla grande quest’anno. In una stagione in cui probabilmente il Livorno esce dal professionismo se c’è una squadra che poteva fare da contraltare era solo la Ternana”.

Così pessimista sei per il Livorno?
“Il Livorno è retrocesso da tempo anzi, per me è anche una retrocessione pilotata”.

E l’azionariato popolare?
“E’ una cosa molto bella e molto difficile da realizzare. Si colloca in un momento storico a Livorno dove forse le persone hanno aperto gli occhi. C’è voglia di riconquistare l’identità che è stata portata via da questa società. La possibilità c’è, le persone che hanno attivato questa iniziativa sono serie, ci stanno lavorando da un anno. C’è bisogno di un cambio di mentalità: le società devono rispettare le città e dare futuro ai ragazzi”.

Lucarelli ripete spesso di voler dare una identità alla squadra ma soprattutto un senso di appartenenza che i vecchi possano trasmettere ai giovani negli anni futuri…
“E’ perfetto. Ho avuto la fortuna di avere Cristiano come compagno di squadra ed io ero ragazzino. A Livorno c’era questo quando c’era Cristiano. Quando uno nuovo entrava nello spogliatoio i vecchi gli davano un modo di vivere la città e la squadra. Poi questo si è perso. A Livorno come a Terni è fondamentale che la squadra si rispecchi nella città. Ci sono società nelle quali servono alcuni tipi di giocatori, non contano solo le abilità tecniche ma anche morali. Quando ero a Terni c’erano giocatori molto forti che non sono entrati nel cuore della città. Falletti invece è uno che ci entra eccome”.

Un capolavoro di stagione come questa, dover festeggiare con una corsa sotto la curva vuota, quanto ti farebbe restare in gola il grido di gioia? La Ternana quest’anno ha un organico similare a quello dello scorso anno. Nonostante questo è riuscita a disputare un campionato unico. Cosa può aver tirato fuori Lucarelli da giocatori sì di valore che me quest’anno hanno dato tanto di più…
“Cristiano è un grandissimo allenatore dal punto di vista tecnico-tattico perché secondo me è uno che lavora benissimo. L’ho avuto nell’esperienza che non doveva fare a Livorno. Cristiano ha imparato da tanti allenatori la gestione del gruppo e in questo è cresciuto esponenzialmente. Inoltre è una persona vera. Sono sicuro che ai giocatori ha detto quello che pensava dal primo giorno. Questo ti aiuta quando arrivano i risultati con i giocatori che, se non sono stupidi, ti vengono dietro. Non ha sbagliato un ruolo ed è riuscito a migliorarli tutti. Quando hai un giocatore come Falletti in questa categoria migliori il gioco di tutti, vabbé ma io stravedo per lui. La Ternana ha vinto il campionato in anticipo. Tra l’altro facendo giocare tutti. Per quanto riguarda la prima domanda posso dire che si sono persi qualcosa di fantastico. Posso solo immaginare cosa sarebbe successo allo stadio. Ho visto le immagini dei tifosi in mezzo alla strada e sono convinto che il senso di appartenenza glielo hanno trasmesso. Spero poi che si possano godere la Serie A allo stadio perché se la meritano”.

Quanto è importante avere in squadra giocatori nati nella stessa città della squadra?
“Con Zampagna ci ho parlato tre o quattro volte quando sono arrivato a Terni e mi ha trasmesso un amore viscerale per i colori rossoverdi. Se ne hai qualcuno così in squadra ok altrimenti vanno bene anche persone che non sono di Terni ma che capiscono e che riescono a trasmettere la passione per la maglia. A Livorno ho avuto compagni livornesi che non incarnavano lo spirito livornese. A Livorno abbiamo avuto Protti che è di Rimini ma che si è guadagnato sul campo l’essere livornese”.

È più difficile giocare per la squadra della tua città o per un’altra?
“Ho perso qualche anno di carriera buono per l’amore che ho per Livorno, poi però ci sono quei due o quattro momenti che nemmeno vincere una Champions League può trasmetterti come vincere un campionato con il Livorno. Abbiamo avuto tifosi importanti come il presidente Ciampi ma per me i tifosi importanti sono tutti quelli che ti trasmettono l’amore per quella maglia. L’anno che sono tornato a Livorno dopo la Ternana ci sono stati dei momenti irripetibili per uno che vive il calcio come me”.

Ti manca il calcio?
“Si, se trovassi un ambiente giusto per farlo in qualunque ruolo, in qualunque modo ma con soddisfazione. Non è che mi manchi tanto questo calcio. Già l’ultimo anno che giocavo mi era venuto a noia. Poi cambiano le generazioni. Io sono quella di mezzo: sono partito con briscola e scopa poi ogni tanto si faceva anche la partita alla PlayStation. Mi piacerebbe far parte della riorganizzazione di un settore giovanile per dare la possibilità alle famiglie di avvicinarsi al calcio. Ho sposato l’idea dell’azionariato popolare perché rispecchia il mio credo”.

Ci sono portieri giovani che ti piacciono?
“Marson della Vibonese che Spinosa ha pure seguito, Cofente del Catania e il ragazzo che gioca nel Livorno. Mi pesa dirlo perché è di Pisa ma è proprio bravo”.

Un parere su Iannarilli?
“Ci ho giocato contro diverse volte. Mi era sempre sembrato un portiere più scenografico che veramente utile. Quest’anno ha fatto il grande salto. Merito sicuramente suo e del preparatore dei portieri che è un fenomeno”.

Cosa ne pensi dello staff di Lucarelli?
“Cristiano è stato bravo perché ha uno staff di grande livello. Ha perso Conticchio ad inizio anno e giustamente non l’ha rimpiazzato perché non sarebbe stato facile. C’è Plescia che è stato anche mio capitano. Ha uno staff già di livello superiore. Quest’anno ha aggiunto Spinosa e il prof due grandi professionisti”.

È vero che quando eri alla Ternana lo spogliatoio era spaccato?
“Lo spogliatoio di quando c’ero io non era spaccato. Era il classico spogliatoio di una squadra che cambia tutto ogni anno. Fare coesione non è facile. Inizialmente non era uno spogliatoio molto unito però durante l’anno lo abbiamo raddrizzato”.

Rispetto alla tua generazione adesso è più importante la struttura fisica oppure il portiere piccolino può andare a giocare in Serie A?
“No, la struttura è importante nel calcio di oggi. Ci sono dei limiti fisici che non ti permettono di andare oltre alcune categorie. Oramai anche nei settori giovanili li cercano strutturati. Purtroppo è così ma è anche vero che il ruolo del portiere lascia poco all’immaginazione. Struttura devi averla. Magari adesso si pensa più a curare il fisico e giocare con i piedi piuttosto che curare l’aspetto tecnico”.

Tra i portieri che hanno vestito la maglia del Livorno e quella della Ternana c’è Plizzari. Quest’anno ha faticato a Reggio Calabria. Ti sei fatto un’idea del perché?
“Paga quello che pagano tanti ragazzi giovani. Ci vogliono degli step. L’anno che è venuto a Terni c’era Pagni. Dovevo tornare io. Poi mi dissero che avrebbero preso un giovane. Mi chiesero un consiglio. Gli dissi che a Terni non poteva giocare. La Primavera non conta più nulla. Devi fare 3 o 4 campionati di C. E’ stato bruciato completamente. Questo non vuol dire che tra qualche anno non diventi un portiere formidabile per la B. Oggi però faccio ancora fatica a vederci il fenomeno che tutti hanno descritto. A Terni non iniziò male, incontrò le prime difficoltà quando incominciarono a parlarne molto bene”.

Chi è il portiere più forte della Serie A?
“Donnarumma è un crack. Ci scordiamo l’età che ha e quante partite ha fatto. Già ora è fortissimo. L’unico dubbio che ho riguarda il procuratore che ha. Questo è veramente forte. In Italia abbiamo un’ottima scuola. Come rendimento i migliori sono i nostri: Consigli, Cragno, Donnarumma. Ha più di 200 partite con il Milan”.

La Ternana può ambire al doppio salto?
“L’anno prossimo la Ternana non verrà considerata tra le favorite e sbaglieranno tutti. Ha una solidità importante, uno staff tecnico di livello e una struttura di qualità”.

Cosa ne pensi della stagione di Vantaggiato? Quest’anno tra l’altro ha raggiunto anche una condizione fisica importante…
“Daniele non è mai stato grasso eh. Ha un fisico particolare dove magari un o due chili si possono vedere più che su altri giocatori. È uno che non manderei mai via. Cristiano ha fatto un grande lavoro su di lui. Daniele è diventato uno dei miei più grandi amici dopo esserci odiati per anni. Quando sono andato a Padova c’era ed ho pensato che avremmo finito per litigare. Invece siamo diventati amici veri. Se capisce quello che può dare, per me, in Serie B può essere un giocatore importantissimo. Magari non per giocare sempre ma non credo che tanti possano permettersi una terza punta come Vantaggiato. È talmente intelligente tatticamente che anche ora che magari non ha più la verve atletica di una volta 10 gol te li garantisce sempre”.

Dove a tuo avviso Lucarelli dovrà mettere mano in vista della Serie B?
“Cristiano ha fatto il Cristiano. Questo era il calcio che lui voleva fare e l’ha fatto da subito. La Ternana gioca l’80% della partita con tutti gli uomini nella metà campo avversaria. La Ternana ha 6 o 7 giocatori che con la C non c’entrano niente. Falletti, Furlan, Partipilo che in C è esploso ma che adesso non c’entra niente con la categoria. Dietro a loro c’è un gruppo di giocatori che ha saputo dare il massimo anche giocando poco. Non vedo motivi per cui la Ternana non possa fare quello che ha fatto quest’anno anche in Serie B. Chiaro che il livello dei giocatori della Ternana è alto e di conseguenza devi sempre tenerlo a quel livello. Devi individuare chi eventualmente non è ancora in grado di fare la Serie B a grandi livelli e cambiarlo. Secondo me non sono tanti. Inoltre quando un gruppo fa qualcosa del genere non va toccato. Questi hanno fatto calcio. Vuol dire che sono riusciti a capire da subito cosa voleva l’allenatore”.

Tra i tanti portieri che hanno vestito il rossoverde chi ti è piaciuto di più?
“A me piaceva tantissimo Balli. Poi Brunner tecnicamente molto forte. Brignoli ha fatto meno di quello che poteva fare. È un ragazzo al quale voglio bene. È un coraggioso ed è un piacere vederlo giocare”.

Boben e Kontek?
“Il primo lo conosco benissimo è stato mio compagno di squadra. È fortissimo anche per la B. Kontek l’ho visto solo in televisione e non è facile. Mi ha ricordato un po’ Valjent come impostazione mentale. Credo che la sua forza sia avere una testa importante”.

Hai parlato con Cristiano dopo la vittoria del campionato?
“Lui mi ha insegnato che le cose importanti si dicono alla fine. Magari questa estate quando verrà a Livorno ci prenderemo una sbornia insieme e gli dirò che è stato davvero bravo”.

Pensi che possa lasciare Terni?
“Non credo. Sarebbe sbagliatissimo. Secondo me lui ha trovato la piazza che può portarlo a diventare tra un po’ di tempo un grandissimo allenatore. Magari qualcuno in Serie A si può essere interessato a quanto fatto Lucarelli quest’anno. Lui ha iniziato un lavoro e vuole sicuramente portarlo a termine”.

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