GIOVANNI TIBERI:”TERNANA FUORI CATEGORIA”

L’ex attaccante della Ternana Giovanni Tiberi, è intervenuto a Ternana Time ripercorrendo la strepitosa stagione rossoverde: “La Ternana è stata una squadra nettamente superiore. Quello che mi ha impressionato e grande merito va al suo allenatore, è la dimostrazione palese che nel 2021 non si puo’ pensare ad una squadra di 11 titolari ma di 20. Se poi, questi 20 titolari non soffrono di gelosia, non soffrono di competizione fra di loro, ma si mettono a disposizione della squadra, il successo è assicurato. Diventa roboante come quello delle Fere quest’anno, quando un giocatore fa doppietta una domenica e la successiva va in panchina. 20 titolari fantastici. Parco attaccanti extra lusso, che si sono alternati e chiunque entrava giocava bene e segnava. Questo è merito dell’intelligenza dei giocatori e di chi si è guadagnato il loro rispetto. E’ arrivata una vittoria di una squadra che ha inanellato record su record. La Ternana non ha meritato nemmeno di perdere contro il Catanzaro, li si è vista la vera forza della Ternana”.

Hai tuoi tempi se un tecnico di avesse messo in panchina dopo una doppietta, come l’avresti presa: “Male. Ma la bravura di Lucarelli è stata che, dopo aver guadagnato il rispetto della rosa, ha fatto capire che anche chi fa doppietta puo’ andare in panchina. Ho visto Vantaggiato contro la Vibonese, è entrato nel secondo tempo e ha fatto due gol. Quando tu hai questo tipo di giocatori, con qualità e che stanno buoni in panchina, meriti solo applausi”.

Forse hanno capito che, non giocando tutte le partite, avrebbero mantenuto una forma migliore: “Ho pensato ad una Cavese che veniva a Terni e che potesse trovare una squadra appagata, invece ne ha trovata una ‘sprocerata’. All’insegna della sportività più completa. Siamo fuori categoria”.

Quale giocatore ti ha stupito di più: “La maggior parte dei giocatori li conoscevo, lo stupore è relativo. Quello che mi ha colpito sono stati i calci piazzati, il rumore del pallone quando calcia Mammarella. Vedendo la Serie A oggi deve avere anche dei rimpianti, il pallone fa un rumore diverso, non è da C e nemmeno di B. Poi quello che ha impressionato è il collettivo, tutti hanno fatto cose straordinarie. Partipilo per la prima volta ha fatto cose importanti in una piazza non facile. Non è facile giocare a Terni cosi giovane. Stessa cosa posso dirla di Raicevic, Furlan, ma di tutti. Non c’è un giocatore che non ha fatto cose straordinarie. Il portiere? Quello forte non è che fa miracoli. Lorieri prendeva di tutto. Ma il portiere forte è quello della Juve che non prende un tiro per 90 minuti, ma quando arriva la palla pericolosa si fa trovare pronto. E’ il caso di Iannarilli, oltre ai piedi fantastici meglio dei miei. Parliamo di una squadra che ha fatto numeri importanti che rimarranno nella nostra storia. Sarà difficile ripetere un campionato cosi”.

Perchè queste cose Braglia non le ha viste: “Manco gli occhiali, il cane lupo. Sono cose che abbiamo visto tutti. Sono spesso in contatto con tanti giornalisti di Bari. Quest’anno, senza pubblico, ha aiutato molto. A Bari, i giocatori qualitativamente molto importanti, come Antenucci, hanno sofferto la pressione, nonostante non ci fosse pubblico, in una piazza che da un paio di anni prova a fare quello che ha fatto la Ternana quest’anno. I giocatori della Ternana non hanno nemmeno avuto questo difetto, non hanno subito la pressione della città. I tifosi ci sono, la bravura è stata anche questo. A Bari hanno pagato questo. Ad Avellino non lo so. Ho visto la partita e ci saranno state 300 persone con la scopa in mano. Mai stato il Partenio cosi pulito negli ultimi 30 anni”.

Sulla sua esperienza a Terni: “Il primo anno sono andato via mal volentieri da Fano e il mio primo anno a Terni non ho vissuto niente del quale dopo mi sono innamorato. Quando sono tornato dopo la Triestina, ho iniziato a vivere la città nel modo giusto. Se non conosci la città, non ti cali nella realtà giusta. Il primo anno ero un macello. Mi ricordo che tutti i miei amici, mi hanno sopportato, sono stati dei veri amici. Dopo ho vissuto la città come dovevo e mi sono innamorato di quello che i ternani hanno per questa squadra. Ho giocato in piazze importanti. Anche a Bari tifano Inter, a Reggio Emilia Juve, a Terni si tifa Ternana e basta, cosa che non ha eguali in Italia. Da una decina di anni e anche di più, ho sposato questa squadra, per me esiste solo Terni e basta”.

Qual è stata l’alchimia della Ternana che l’ha portata a vincere il campionato: “Se fosse stata una vittoria normale, potevo indicare uno di questi reparti, un grande bomber, un grande mister e una grande società. Quando una vittoria è cosi impressionante, ci vuole l’insieme di più cose che danno peso a questo successo. In primis la società, una società sana. Mi spavento quando sento il presidente, spero sia una tattica per costruire lo stadio e poter lavorare, per portare Terni anche come città, a livelli che competono, ad una popolazione fiera che si merita una squadra di proprietà e i posti di lavoro. Spero rimanga a lungo. Lucarelli ha saputo gestire un gruppo fantastico, giocatori intelligenti oltre alle qualità tecniche hanno anche avuto un grosso spirito di altruismo. E’ merito di tutti questi, è stato un piacere vedere la Ternana in campo quest’anno”.

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