TERNANA-AVELLINO, L’ANGOLO TATTICO

di Alessandro Cavalli

Arriva la matematica promozione e il campionato si chiude definitivamente col botto. Si conclama la sferzata finale verso il titolo, con un trend che è stato quello che ha caratterizzato tutta la stagione fin qui disputata. Serviva un solo punto ed invece ne sono arrivati tre (conquistati in circa 25 minuti del primo tempo) e questo testimonia la superiorità straripante della Ternana che ha saputo imprimere sempre, per tutto il campionato.
Nel primo dei matchball a disposizione, dove altre squadre avrebbero avuto il braccino corto o comunque un po’ di tensione nell’aprocciare la gara, i rossoverdi si dimostrano super disinvolti e giocano contro la seconda della classe (che nel girone di ritorno ha fatto quasi gli stessi numeri della Ternana) con estrema scioltezza, andando addirittura in vantaggio dopo 20 secondi.

4-2-3-1 contro 3-5-2.
Iannarilli bene, tranne nel goal della bandiera degli avversari, ma corona una stagione super con altri interventi di personalità.
Defendi a destra, Celli sinistra due treni per vivacità e spinta, Boben e Kontek centrali giocano alti e vanno addirittura a tenere palla coperta ben oltre la metà campo avversaria quando serve, si dimostrano solidi, rocciosi e impenetrabili. Ancora Proietti-Paghera in mezzo fanno cio’ che vogliono con ordine e geometria. Furlan di gamba, Partipilo devastante e Falletti che rompe sempre gli equilibri. Ferrante sempre meglio e ormai ritrovato.

Un collettivo perfetto contro un buonissimo Avellino che rimane quasi annichilito da cosí tanta forza e voglia di risultati. Insisto nell’evidenziare la grande abilità del gruppo di riconquistare la palla da parte di tutti, specialmente dai giocatori di qualità.Mi fermerei qua oggi nelle analisi, dando rilievo invece ai consuntivi di una stagione memorabile. Meriti a tutti, come detto più volte, ma in primis al Presidente Bandecchi che, soprattutto negli sforzi economici generali e nella gestione preventiva anticovid, ha permesso alla squadra di operare sempre al meglio.


Il Mister, per tutto l’anno sbaglia pochissimo o nulla, gestendo al meglio una rosa certamente forte. Merita complimenti il Direttore Sportivo, al quale va dato atto che l’organico da lui assemblato lo scorso anno era effettivamente competitivo come più volte aveva affermato. Naturalmente i giocatori tutti, che prima di essere tali, hanno dimostrato di essere eticamente grandi professionisti. Ma soprattutto i tifosi meritano una particolare menzione: nonostante la sofferenza a causa della retrocessione di tre anni fa, non si sono persi d’animo e hanno continuato ad amare incondizionatamente la propria squadra e i colori rossoverdi. Ora avanti con i programmi societari per regalare alle attuali generazioni e a quelle future una nuova prospettiva di bellezza negli anni a venire.

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