L’avversario di turno, il Bisceglie


Penultimo posto, davanti alla Cavese (+ 8) e alle spalle di Paganese (-3), Vibonese (-4) e Potenza (- 7). Appena 24 punti conquistati in 30 gare (media 0,80 a partita) frutto di 5 vittorie, 9 pareggi e 16 sconfitte. Inoltre differenza reti oltremodo negativa (-20) in relazione ai gol segnati (24) e a quelli subiti (44, alla pari con la Casertana, meglio soltanto di Paganese e Turris). I numeri sono davvero impietosi e delineano uno scenario complicatissimo per il Bisceglie, che vede ormai la salvezza diretta come un mezzo miraggio (salvo improvvise e brusche accelerazioni) e punta al migliore piazzamento possibile nella griglia dei play out.

Eppure mister Papagni (tornato sulla panchina della squadra della sua città dopo l’esonero del suo predecessore Bucolo, dunque alla ventiduesima giornata) è tanto esperto quanto preparato sul piano tattico e dispone di qualche buona individualità nel reparto avanzato (vedi Rocco, Makota, Sartore, Cecconi e Musso). Tuttavia pesano in negativo le evidenti lacune strutturali (in mediana e soprattutto nel pacchetto arretrato) e un pessimo rendimento casalingo, nonché alcuni episodi sfortunati (ad esempio nella rocambolesca sconfitta di Potenza) peraltro spesso tipici delle “annate storte”.

Questa la formazione-tipo (3-5-2) nell’ultime settimane, dunque dopo la sessione invernale del calcio-mercato e dopo l’infortunio muscolare del regista Cittadino (1994, scuola Roma, ex Feralpisalò, Alessandria, Melfi, Mantova, Latina e Foggia). Tra i pali Spurio (1998, ex Primavera del Bologna, ex Bellaria Igea Marina e Ravenna). In difesa Priola (1990, ex Trapani, Bassano Virtus, Catanzaro, Pistoiese, Renate e AZ Picerno), Altobello (1990, ex Primavera della Salernitana, ex Campobasso, Portosummaga, Bari, Savona, ACR Messina, Teramo, Lucchese, Taranto e Vibonese) e Vona (1996, ex Virtus Verona, Latina, Tortolì, Igea e Castrovillari).

Sulle corsie laterali a destra Tazza (1998, prelevato a gennaio dalla Cavese, cresciuto nel Bologna, ex Reggina, Benevento, Paganese e Arzignano) e a sinistra Giron (1994, francese, alla terza esperienza col Bisceglie, ex Selargius, Chieti, Avellino, Melfi, Reggiana, Juve Stabia, Potenza e Modena). In mediana Maimone (1994, prodotto del vivaio della Reggina, ex Melfi, Lecce, Matera, Monopoli e Sicula Leonzio), Romizi (1990, scuola Fiorentina, alle spalle 146 presenze in B col Bari e 84 gare in C con Reggiana, Vicenza, Albinoleffe e AZ Picerno) e un Under di grande prospettiva come Zagaria (2002, autentico “fiore all’occhiello” del vivaio locale). In avanti un centravanti dal notevole tasso tecnico come Rocco (1990, in carriera 48 reti tra Triestina, Thermal Abano Teolo, Lentigione, Imolese, Arzignano Valchiampo, Belluno, Giana Erminio e Bisceglie) e Makota Ngalle (1992, camerunense, reduce da una lunga gavetta nel calcio minore francese tra Aix e Marck e dalle esperienze in Belgio con Francs Borains, in Macedonia con Pobeda Prilep e in Lussemburgo con Jeunesse Esch).

Tra i rincalzi il secondo portiere Russo (2000, ex Primavera della Salernitana, ex Marsala), il cursore mancino Bassano (1999, scuola Inter, ex Prato e Cittadella), i difensori De Marino (2000, ex Primavera del Palermo, ex Venezia) e Gilli (2000, arrivato a gennaio dall’Arezzo, ex Primavera del Torino), il mediano Casella (2000, ex Fidelis Andria), il tornante destro Vitale (2000, ex Sicula Leonzio), il laterale mancino Pedrini (2000, scuola Atalanta, ex Giana Erminio, prelevato a gennaio dal Grosseto), il funambolico attaccante di movimento Sartore (1995, brasiliano, ex Primavera del Genoa, ex Mantova, Lucchese, Matera e Alessandria) e le punte centrali Cecconi (1995, ingaggiato a gennaio dalla Pianese, ex Rimini, FYA Riccione, Romagna Centro, Arzachena, Pro Vercelli e AZ Picerno) e Musso (1999, cresciuto nel Trapani, ex Troina e Paganese).

Completano l’organico il terzo portiere Loliva (2000, prelevato un paio di mesi fa dall’Arezzo, ex Gravina), un promettente Under come Ferrante (2002, a Bisceglie anche nella scorsa stagione dopo la trafila nel settore giovanile di Bari e Torino) e un paio di svincolati ingaggiati recentemente come il difensore Yarin (1994, israeliano, ex Maccabi Netanya, Petah Tikva e Hapoel Hadera) e il centrocampista Ibrahim (1991, norvegese di origine somala, per lui “un grande futuro alle spalle” tra nazionali giovanili norvegesi e nazionale maggiore, con l’esordio in Premier League nel Manchester City di mister Mancini, col campionato norvegese vinto con Stromsgodset e con le positive esperienze nella massima serie greca con Olympiacos ed Ergotelis , poi un drastico e incomprensibile declino nel calcio norvegese con Riga e in quello cipriota con Pafos, ultima gara disputata a fine agosto del 2019).

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