Il sapore amaro della prima sconfitta stagionale. Ma la Ternana resta spaziale

E’ lecito avere l’amaro in bocca alla prima sconfitta stagionale della Ternana, peraltro giunta dopo una cavalcata trionfale, costellata da 19 vittorie e da 5 pareggi? Sì, è giusto, ma solo e soltanto se tale termina indica “lecito e ragionevole” e non “necessario e inevitabile”. Sgombrato il campo da qualsiasi possibile equivoco di natura semantica facciamo chiarezza sui contenuti e sui significati di questo passo falso, che nulla, assolutamente nulla toglie ai meriti straordinari di una squadra straordinaria come quella di mister Lucarelli.

Una squadra che merita elogi sperticati e che (classifica alla mano) ha enormi (enormi) possibilità di centrare la promozione in B, vedi i punti di vantaggio sull’Avellino secondo (12) e sul Bari terzo (13) a parità di gare disputate (25). E se anche tale vantaggio dovesse diminuire mercoledì in caso di (probabile) rinvio del match casalingo contro la Cavese (15 giocatori positivi al Covid19) e di possibili (ma niente affatto scontati) risultati positivi di Avellino e Bari (in campo rispettivamente a Catanzaro e a Castellammare di Stabia) sarebbe assurdo coltivare pensieri eccessivamente cupi. Insomma, bando a improvvise e immotivate crisi di pessimismo acuto, del tutto ingiustificabili visto lo strepitoso rendimento tenuto dalle Fere dal 27 settembre dello scorso anno. Un rendimento da sogno, che resta (e deve restare) intatto e intangibile.

La promozione è vicina, anche dopo la (evitabile, ma accettabile) battuta di arresto rimediata al “Ceravolo” contro avversari motivatissimi (per fermare la capolista che miete record a livello europeo, per “vendicare” la goleada subita all’andata oppure per entrambi i motivi). Sarebbe stato bello, anzi sarebbe stato meraviglioso, restare imbattuti, magari fino al termine del torneo. Bello e (quasi) impossibile. E lo confermano tutte le promozioni centrate nel calcio professionistico italiano, perfino quelle trionfali, perfino quelle ottenute con largo anticipo. Come quella che la Ternana intende ottenere prima del 25 aprile, al netto di ogni forma di scaramanzia (che francamente non ci appartiene ma che va rispettata se da qualcuno coltivata). Il punto, a ben vedere, è un altro.

Foto di Alberto Mirimao

Anche nelle annate migliori, anche in quelle che rasentano la perfezione, qualche giornata storta va messa in preventivo. Ecco perché perdere di misura (2-1) come accaduto a Catanzaro, per un fallo laterale e per un corner gestiti male e al termine di una gara deludente, ma terminata senza alcun tiro in porta concesso agli avversari, non può e non deve alimentare drammi. Lecito (torniamo al termine iniziale) recriminare, assurdo drammatizzare. Perché? Perché la Ternana è “spaziale” e resta di gran lunga la regina del proprio girone (anzi dell’intera serie C). Perché la Ternana è eccezionale sul piano tecnico e caratteriale ed è pronta a rialzarsi subito, contro la Cavese (nella remota ipotesi che si giochi mercoledì) oppure domenica prossima a Francavilla Fontana.

Perché può scivolare una volta, dopo 5 mesi fantastici, ma ha tutti i mezzi per riprendere immediatamente la propria corsa. Ultima notazione. Tutti speriamo in un percorso netto nelle ultime 11 partite stagionali, tutti vogliamo esclusivamente vittorie e pareggi, tutti crediamo sia possibile evitare un altro stop. Tuttavia se dovesse arrivare (scenario improbabile, ma non impossibile) non ostacolerebbe il raggiungimento di una agognata e strameritata promozione. E di questo siamo certi. Siamo semplicemente certi.

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